1. Acustiche emozioni


    Data: 07/04/2020, Categorie: Etero Autore: samas2, Fonte: EroticiRacconti

    ... scorre fluida fra noi. Si stabilisce un bel feeling. Rallento volutamente il passo per prolungare e gustarmi le gradevoli chiacchiere. Giunti alla meta, la invito per un caffè nel bar sotto casa sua. Mi propone, in alternativa, di bere qualcosa su da lei.
    
    I casi son due: o è rimasta molto colpita dal mio glamour (“Risparmiatemi i vostri commenti sarcastici, please.”), oppure è una killer seriale ed io sono la vittima designata. Decido, con sommo sprezzo del pericolo, di correre il rischio e salgo da Ludovica, questo è il suo nome, bello come lei.
    
    Siamo due adulti ed entrambi sappiamo cosa vogliamo. Mi inebriano le note di rosa e bergamotto del suo profumo, mentre faccio scivolare le mie mani sulle natiche toniche e l’attiro a me. La bacio. Si divincola graziosamente dalle mie braccia e compie un passo indietro, si toglie i sandali con classe, abbassa le spalline che tengono su il suo tubino e, muovendosi flessuosamente, se lo fa scivolare giù, lungo il corpo e le gambe.
    
    Una mattina d’estate: si fa presto a svestirsi e a perdersi nell’incanto. La contemplo ammutolito, stupito, estasiato. Sguscio le belle, morbide, tette dal reggiseno e le soppeso sul palmo delle mie mani prima di affondarvi la faccia, inebriandomi. Mi inginocchio e le tolgo le mutandine facendole sollevare alternativamente i piedi. La mia bocca è attirata dal triangolo di Venere; la mia ...
    ... lingua assale e si intinge nella sua figa che mi viene offerta invitante e bagnata per il piacere che s’annuncia, e si disseta. I suoi gemiti e gridolini di piacere accompagnano la mia azione. Svuoto il mio seme fra quelle cosce accoglienti. Passano le ore in quella dimensione fatata del tempo, tempo di sesso, di dialoghi, di sogni, di profumi, di suoni, di colori.
    
    “Vi sento, vi sento, mentre mettete in dubbio le mie prestazioni amorose, ma vi assicuro, non ho mai fatto cilecca: voi chissà, e il Viagra ve lo lascio tutto, a me non serve.”
    
    Il giorno sta declinando e il fuoco del tramonto colora di arancio carico, le pareti che catturano i suoi raggi. Sono ancora li con lei, che non ha intenzione di lasciarmi andare, né io potrei muovermi di li.
    
    “ Mi state facendo in……, (riprendo il controllo) inalberare, infuriare: non è la lombo-sciatalgia che mi blocca a letto, ma è che io, voglio sia così, desidero star con Ludovica. Non vi aspettavate certo che un relitto (questo però lo dite voi, eh?) alla deriva come me, trovasse un porto così accogliente. A proposito, volevate sapere se Ludovica è bionda naturale? Vi lascerei volentieri a friggere nella vostra curiosità, ma ve lo svelerò: si è proprio una bionda naturale. Comunque lasciatevelo dire siete proprio st…. Ah, pensate che volessi apostrofarvi con la parola stolti. No, no, volevo proprio dirvi: stronzi.” 
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