1. Avvolta nel buio


    Data: 06/04/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Lizbeth Gea, Fonte: EroticiRacconti

    Ora ho voglia di raccontare una delle mie avventure più affascinanti, mentre svolgevo il mio lavoro di escort e, visto le mie ultime prestazioni, era una cosa di cui avevo bisogno.
    
    Credo che mi ricorderò per sempre quel 16 Marzo. Fui contattata da una nota società organizzatrice di eventi, mi avevano chiamata perché serviva una donna, di larghe vedute, per una festa che si doveva tenere in un noto privè milanese.
    
    Non mi fu detto nulla di quale lavoro dovessi svolgere, ma i mille euro di compenso erano molto allettanti. Quindi accettai a scatola chiusa.
    
    Non sapendo cosa indossare, rimasi sul neutro. Presi un vestito assimmetrico nero, il lato destro della gonna era più lungo di quello sinistro, senza maniche e spalline, uno dei tanti regali della signora Capaldi. Un collarino di seta e delle decolte scamosciate.
    
    Giunsi al locale alle 22 precise, come mi era richiesto, e fui rinchiusa dentro a uno scabuzzino, lo trovai al quanto strano. Dopo quella attesa mi raggiunsero due donne, mi dissero di alzarmi e iniziarono a armeggiare con il mio corpo, mi tolsero il vestito e l’intimo, mi levarono le scarpe. Rimasi nuda, all’infuori del collare, a quanto pare quell’accessorio piaceva. Mi accarezzarono il corpo con un unguento profumato alla cannella, la cosa mi piacque.
    
    Poi, nuda, mi dissero di attraversare una porta. Abbassai la maniglia e spinsi. Entrai in una stanza completamente buia. Istintivamente cercai un interruttore, ma non lo trovai.
    
    Una delle donne si ...
    ... avvicinò a me e accarezzandomi le spalle mi disse di dirigermi fin dove arrivava la luce che proveniva dalla porta aperta, di inginocchiarmi, di attendere e, soprattutto, di non parlare.
    
    Eseguii, mi inginocchiai e la porta dietro di me si chiuse. Il buio mi avvolse.
    
    Ero leggermente intimorita ed avevo freddo. Percepii di non essere sola, sentivo un altro respiro, anzi era più di uno, ma non capii da dove provenissero.
    
    Volevo chiedere se ci fosse qualcuno, ma mi era stato proibito di parlare.
    
    Davanti a me, si aprii un'altra porta, vedetti una figura femminile in contro luce. Notai accanto a me, anche un corpo maschile. La ragazza si avvicinò verso il centro, compiendo i miei stessi movimenti di poco prima. Si inginocchio davanti a me, a circa due metri, e di nuovo fummo investiti dal buio.
    
    Sentivo distintamente tre profumi: limone, vaniglia e gelsomino. Questo mi fece pensare che nella stanza, oltre a me, c’erano altre tre persone.
    
    Cercai di allungare le mani, ma non incontrai nessun ostacolo.
    
    Sentii chiaramente un respiro avvicinarsi a me, profumava di limone. Delle labbra si appoggiarono sulla mia spalla, visto la peluria era chiaramente un uomo.
    
    Delle mani rugose si appoggiarono sul mio seno, era indecise, probabilmente per il buio. Sentii distintamente qualcuno gemere davanti a me. Tirando a indovinare, pensai che qualcuno si stesse gustando un bel pompino.
    
    Delle dita mi strinsero un capezzolo, sentivo il suo alito sul collo. Una lingua mi accarezzò ...
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