1. Margot scopre se stessa iv


    Data: 05/04/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Figar0na, Fonte: Annunci69

    Entrammo nell’ascensore senza dire una parola e le porte non si erano ancora chiuse che mi sbattè contro lo specchio di spalle, con un gesto secco infilò la mano sotto la mia gonnellina e strappò il mio perizoma, mentre io sottolineavo il gesto con un OH di meraviglia. Era esattamente quello che volevo. Mi vedevo nello specchio arrossata e vogliosa, con questo ragazzo alle mie spalle che mi baciava il collo e strizzava i miei seni gustandone il turgore, col suo cazzo che sembrava scoppiare.
    
    Non pensavo osasse tanto ma lo tirò anche fuori e tenendomi giù lo posò sulla mia fica, era un pazzo, poteva aprirsi la porta, sembrava non interessarsene, mi penetrò con un colpo secco.
    
    Non mi ero mai sentita così piena, fu una sensazione inebriante, e se non fossi stata tanto bagnata avrei sentito forse dolore, ma scivolò dentro con naturalezza. Ci guardammo nello specchio occhi negli occhi e lui si fece indietro per tirarlo fuori, ma non volevo perdere quella sensazione, mi chinai ancora per non farlo uscire, così il suo cazzo indietreggiò di pochi centimetri, lui capì e con un colpo secco di reni mi penetrò di nuovo.
    
    “toglilo ora” lo implorai, non volevo essere sorpresa così
    
    “Solo se prometti di essere la mia schiava per sempre”
    
    “va bene” capitolai
    
    “dillo cosa sei?” mi chiese
    
    “Eh?”
    
    Lo sfilò tutto e rimise dentro solo la punta, persi la testa, ero prossima all’orgasmo per la voglia accumulata
    
    “Sarò la tua schiava, la tua porca” Mi prese per i capelli e mi ...
    ... fece voltare suggellando quella promessa con un bacio profondo e appassionato. Baciandoci e sbattendo su tutti i muri, dopo che lui si era ricomposto, entrammo nella sua stanza e ci buttammo sul letto.
    
    Ai miei ex in genere non importava cosa indossassi, era più importante toglierlo subito e darci dentro, lui invece si fermò un istante a guardarmi, poi si chinò su di me e con la mano sollevò la già corta gonnellina, la fica, nuda, era incorniciata dalle autoreggenti e dalla minigonna sollevata, aperta come una rosa. Lui abbassò i boxer ed il suo cazzo, che ora avevo di fronte era ritto e minaccioso, perfetto.
    
    Si chinò su di me, mi baciò, poi allontanò il viso dal mio e lasciò colare un po’ di saliva, raccolsi il suo sputo come fosse un liquore delizioso, scese sul mio petto.
    
    Il suo respiro caldo accarezzava la mia pelle come una carezza, depositò un bacio sul mio collo, assaporandomi, pensai per una attimo di implorarlo di non lasciarmi segni, ma in fondo volevo davvero essere marchiata da lui, che tutti sapessero che ero la donna di quel maschio.
    
    Un morbido intreccio di lingua e labbra si muoveva sul mio collo e sentivo il sangue andar via dal cervello e gonfiare i miei capezzoli, la mia voglia, come seguendo quel flusso di sangue infatti si mosse verso il mio seno leccando e titillandolo dopo averlo tirato fuori dalla scollatura, indugiò un istante sul quel neo, proprio al centro della mia scollatura, lo stesso neo su cui lo avevo pizzicato ad indugiare nei giorni ...
«123»