1. La sveltina n. 12 – insaziabile – racconto breve


    Data: 01/04/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: RedTales, Fonte: Annunci69

    ... dal portoncino sul retro che era divelto e si assicurarono di essere soli e quindi salirono al primo piano. Come arrivarono sopra Andrea abbracciò forte il suo amico e, mentre le loro bocche si unirono in un lunghissimo bacio, gli aprì i pantaloni e fece scivolare dentro la mano iniziando per accarezzargli il sedere.
    
    Anche Luciano lo sbottonò e gli afferrò il cazzo già duro.
    
    “E’ vero che ti tira già. Ma allora avevi proprio voglia.”
    
    “Tanta” aggiunse facendolo girare su se stesso prima di afferrargli i jeans per farli scendere assieme agli slip fino alle caviglie.
    
    Si rialzò e cominciò a baciarlo sul collo con intensità.
    
    “Non lasciarmi segni.”
    
    “Tranquillo.”
    
    Nel frattempo si abbassò anche lui slip e pantaloni quel tanto che bastava per poter liberare il sesso e quindi spinse l’amico contro il muro, facendolo avanzare di quel metro abbondante a passettini, impedito com’era dai pantaloni calati.
    
    Gli si mise dietro e dopo essersi leggermente piegato sulle gambe si rialzò centrandosi sul buchetto e provò a penetrarlo.
    
    “Ahi! Fermo, bagnalo. Lo sai che così non entra e mi fa male.”
    
    Lasciò cadere due volte della saliva sul membro ed anche sulla mano con la quale inumidì la punta e quindi riprese a spingere.”
    
    Come la cappella entrò Luciano fece gemito che Andrea ignorò, continuando ad avanzare finché si sentì ben piazzato e iniziò un rapidissimo movimento assai muscolare. Sembrava una vera furia per la sequenza dei colpi che dava e proseguì così, ...
    ... incitato da Luciano che gli ripeteva di non fermarsi e di farlo godere: “si, si, continua così. Mh. Che bello. Si, spingi. Rompimi tutto. Lo sento tutto dentro. Spingi, spingi, scopami. Rompimi tutto. Si, dai.”
    
    Continuò a spronarlo, alternando gemiti a frasi, fin quando, dopo un buon quarto d’ora, non lo riempì con ripetute e copiose schizzate prima di fermarsi esausto e ansimante.
    
    “Piaciuto?
    
    “Tanto.”
    
    “Ho fatto tutta una galoppata perché non avevamo tanto tempo.”
    
    “Si, ho sentito.”
    
    “Che meraviglia. Hai una meraviglia di culo. Ti adoro Lucino.”
    
    “Si, anch’io. Scopi da Dio. Ma adesso esci. E’ tardi.”
    
    Si spostò mentre Luciano si girò e si accovacciò a terra e si mise a spingere per espellere quanto più sperma possibile. Non voleva macchiare gli slip, o peggio i pantaloni e si mise a sforzare lasciandosi scappare anche alcune scoregge che potevano sembrare quasi dei gargarismi.
    
    Appena finì si alzò e si pulì per bene con dei fazzolettini, controllando con attenzione fin quando non li vide completamente asciutti e allora si aggiustò slip e pantaloni, come aveva già fatto Andrea.
    
    “Visto che una cosa veloce siamo riusciti a farla.”
    
    “Si, ma sai che mi piace fare le cose con calma, spogliarmi tutto, vederti nudo, giocare con il tuo corpo...”
    
    “Si, ma adesso non si poteva. Ti va stasera, andiamo da Giorgio e ci lascia quella stanza tutta per noi.”
    
    “No, stasera non posso proprio, ho la piscina fino alle sei e poi devo fare un sacco di compiti.”
    
    “Va bene, ...