1. Rimorchiato al centro commerciale


    Data: 31/03/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: svuotocazzi, Fonte: Annunci69

    Me lo sono ripetuto già tante volte, eppure ci sono ricascato. Ho di nuovo accompagnato una mia amica a fare spese al centro commerciale. Dopo una mattinata passata a girare da un negozio all’altro per comprare (come al solito) le prime cose viste, sono distrutto. Come se non bastasse, poco prima di pranzo, ha ricevuto una chiamata dal ragazzo che le chiedeva di raggiungerlo, mi ha salutato e mi ha lasciato solo.
    
    Sono quasi le due di pomeriggio ormai e non ho voglia di tornare a casa a farmi da mangiare. Decido di restare qui e mangiare qualcosa di rapido prima di rientrare. Mi siedo al bar e mi mangio un piatto di pasta. Mentre sto mangiando, mi metto a osservare chi c’è nei paraggi: famiglie coi bambini, coppie coi lui disperati per gli acquisti delle lei, qualche ragazzo uscito da poco da scuola. Dopo un po’ che sono seduto, arriva un ragazzo: sui trent’anni, moro, coi capelli curati, bassi ai lati e più lunghi sulla sommità, una barbetta finta-incolta che gli incornicia il viso, e un bel fisico nascosto dalla camicia. Quello che si dice un bel fighetto. Prima di ordinare, scherza e chiacchiera con le due ragazze al bancone. Si capisce che lavora lì dentro e che viene spesso a mangiare in questo bar.
    
    Si siede al tavolino accanto al mio e inizia a mangiare. Siamo sfalsati di posto: io do le spalle al muro, lui al resto della sala.
    
    Lo guardo un po’ di sfuggita e devo ammettere che è proprio un bel ragazzo. Non sono mai stato bravo a lanciare sguardi indiscreti e, ...
    ... nel giro di un paio di minuti, si accorge che lo sto osservando. Mi fissa anche lui e mi sorride facendomi l’occhiolino. Io gli sorrido di rimando ed è così che iniziamo a parlare.
    
    Mi chiede che ci faccio lì da solo e gli racconto la mia mattinata devastante. Lui invece lavora lì dentro ed è in pausa per un paio d’ore.
    
    “Hai lo sguardo furbetto, tu” mi dice.
    
    “Io, eh? E tu no?” gli rispondo.
    
    “Nono, io sono un bravo ragazzo” e mi fa la linguaccia.
    
    “Mah, non sono convinto!”.
    
    “Non devi essere diffidente! Fidati!”.
    
    “Non so, avrei bisogno di una dimostrazione”.
    
    “Beh, quella posso dartela volentieri”.
    
    “Solo la dimostrazione mi dai. Che peccato!” gli ribatto con fare sornione.
    
    “Ahahah, sei simpatico – mi dice – Che ne dici se facciamo due passi?”.
    
    “Per la dimostrazione due passi li faccio volentieri”.
    
    Sempre ridacchiando, ci alziamo. Lui si dirige rapido alla cassa e paga entrambe le consumazioni.
    
    “Dovrò sdebitarmi adesso”, gli faccio.
    
    “Tu seguimi e un modo per farti sdebitare lo troviamo”.
    
    Ci allontaniamo dal bar, saliamo al piano di sopra con le scale mobili e percorriamo ancora un paio di corridoi. A un certo punto lui estrae un badge, apre una porta e mi fa entrare. Siamo negli ambienti di servizio del centro commerciale. Camminiamo ancora un po’, sempre in silenzio. Entriamo in una stanza con una piccola scrivania sul fondo e vari scaffali colmi di scatole sulle pareti. Chiude rapido la porta alle mie spalle, mi prende per la nuca e ...
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