1. Sogno cuckold (prima parte)


    Data: 27/03/2020, Categorie: Tradimenti Autore: serialtrickster, Fonte: Annunci69

    ... attraente e non si condede per poco. Io mi rilassai e cominciai a parlarle guardandole gli occhi. Credo fosse quello il momento in cui lei decise che le andavo bene, perchè si rilassò e cominciò a parlare in modo più animato. Lei andò a prendere del vino, che versò in tre bicchieri, lui fece il gesto di rendere il suo e lo bloccai, con un "fermo." detto a voce calma ma decisa. Lui si bloccò con la mano a mezz'aria e mi guardava negli occhi. Lo fissai e gli dissi: "io voglio bere con la tua signora, non con te": E lui ritirò la mano. Lei lo guardò con un sorriso. Lui stava entrando nel gioco, con quel misto si sensazioni contrastanti che in genere animano gli appassionati di cuckold. Lei cominciava a lasciarsi andare. Bevemmo insieme tutto il bicchiere mentre lui, seduto sul divano, si limitava ad osservarci senza aver toccato il suo. Lei era scalza, con addosso un abito corto e scollato, con sotto una specie di maglietta.
    
    Lui entrò nel gioco con un "perchè non ti metti più comodo? Noi, di solito, appena possiamo togliamo le scarpe, almeno in casa,... " detto a voce contenuta. Ero preparato. Dal loro profilo su A69 emergeva un feticismo di lui verso i piedi maschili e risposi: " Ottima idea, e perchè non mi aiuti tu, a togliere le scarpe?" Lui si chinò verso i miei boots e cominciò a lavorare sui lacci. quando tolse il secondo boot, divenne evidente, sul lato del calzino, all'altezza della caviglia, un buco. Era troppo netto per sembrare casuale, e lei, che si aspettava ...
    ... evidentemente un azione di qualche genere, mi guardò divertita. Lo guardai con un sorriso altrettanto divertito e dissi:" Oh, guarda, c'è un buco nel mio calzino,... Magari potresti provvedere tu, mentre tua moglie mi intrattiene,..." Ed estrassi dalla tasca un rocchetto di filo ancora incellophanato ed un ago. Lui era in ginocchio, io ero seduto, lei si godeva lo spettacolo e lui cominciava a respirare in modo accelerato.
    
    Stavano entrambi accettando il gioco. Lei aveva smesso di parlare e si era slacciata il vestito e tolta la maglietta, ricoprendosi senza coprire nulla, col vestito corto. Si stava concedendo ma non era ancora il momento. Infierii su di lui: " Vammi ad appendere la giacca" Il mio tono era tranquillo, quello di chi è consapevole che sarà ubbidito. Molti pensano di avvicinare le persone attratte dalla dominazione psicologica strillando parolacce da scuola media. Nulla di più sbagliato. Il gioco è nella mente. Appena lui porse la mano per prenderla lo bloccai con lo sguardo e, guardandogli la mano gli dissi, sempre con tono calmo: "Vai a lavare quelle mani". Lui si alzò e guardò lei per un secondo prima di obbedire. Lei cambiò la posa quasi impercettibilmente, ma il metalinguaggio arrivava ben chiaro. Allungai una mano e la attirai a contatto con me. Le misi una mano dietro la nuca, afferrandole i capelli alla base della testa, con mano ferma ma senza violenza alcuna e la mossi, per portare le sue labbra sul mio collo. Lei accettò e corrispose, con una serie di ...