1. La mia costante


    Data: 27/03/2020, Categorie: Incesti Sensazioni Autore: Mima, Fonte: RaccontiMilu

    Ci sono certi fattori nella vita che non variano mai, anche se dovessero passare anni, anche se viviamo esperienze che ci cambiano, anche se tutto il mondo comincia a girare al contrario, come una costante in un’equazione piena di incognite.
    
    Me lo ricordo ogni volta che apro il portafoglio e vedo quella dannata carta di Pokémon che tengo gelosamente da ben dieci anni, custodita con cura, come se fosse un gioiello prezioso.
    
    Nella mia vita sono cambiate tante cose: i luoghi, le persone, le emozioni, me stessa, eppure in ogni luogo, persona e periodo in cui mi imbattevo nel corso del tempo una costante mi ha sempre perseguitata: il mio sentimento di profondo amore nei confronti del mio unico amico d’infanzia.
    
    Insomma, sembra un cliché da film mediocre: la ragazza timida ed impacciata innamorata del suo amico estroverso e solare, eppure tutto ciò, mio malgrado, non mi ha mai abbandonata.
    
    A parte un rapporto di estrema complicità, tra noi due non c’era mai stato nulla di romantico, anzi, potevano passare anche periodi estremamente lunghi in cui non ci sentivamo neppure, ma, nel mio piccolo, sapevo per certo che sarebbe bastata una telefonata, un messaggio ed entrambi saremmo corsi l’uno dall’altro.
    
    Nonostante avessimo sempre frequentato scuole e compagnie di amici diverse, la sua presenza nella mia vita era una delle cose alle quali tenevo di più e nei momenti di sconforto mi aggrappavo sempre a teneri ricordi vissuti nell’infanzia, dialoghi che nella mia mente ...
    ... ripetevo e ripetevo allo sfinimento, sensazioni che avevo provato, amplificate al tempo da quelle crisi ormonali tipiche dell’adolescenza e a volte, con tristezza, mi accorgevo che, nonostante la nostra complicità, lo sentivo distante anni luce da me.
    
    La differenza dei nostri caratteri, infatti,pesava come un macigno, avevo contato le sue amanti una ad una, ne ricordo ancora nome e cognome, ed ognuna di loro era stata per me una pugnalata al cuore.
    
    Si dice che il primo amore non si scorda mai e io penso di aver preso alla lettera questo detto, così alla lettera che son passati dieci anni esatti dal giorno in cui il mio cuore di bambina si é mosso per la prima volta e ha conosciuto quel sentimento tanto complesso quanto ricercato. Riesco ancora a sentire la calura di quella giornata di fine primavera, il vociare degli altri bambini che correvano al parco e la mia felicità quando ricevetti una piccola busta chiusa maldestramente trovandoci dentro una delle carte più rare di quel gioco che tanto mi piaceva.
    
    ‘Hai visto che roba? L’ho trovata doppia, questa l’ho tenuta per te!’ Diceva lui con orgoglio e da allora beh’ le cose non sono cambiate.
    
    ‘Ti va un caff&egrave stasera? Dobbiamo festeggiare il tuo compleanno!’
    
    Era bastato quel messaggio a mettermi in subbuglio, mi ero alzata in tutta fretta per riordinare il mio piccolo monolocale e rendermi quantomeno presentabile, dopo circa una settimana di notti insonni passate sui libri che mi avevano reso peggio di Mercoledì ...
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