1. Il bello di BlaBlaCar


    Data: 17/12/2017, Categorie: Voyeur Autore: SleepLover, Fonte: EroticiRacconti

    ... chiusi, un braccio appoggiato sul ventre ed uno lungo il corpo. Le sue forme erano generose ed invitanti: il suo ragazzo era un uomo fortunato. Cominciavo ad eccitarmi. Mentre guidavo, lanciai un’altra, veloce occhiata al suo seno florido. Regolai poi lo specchietto, in modo da vederne bene il viso, rilassato in un’espressione innocente. Sentii un formicolio nel basso ventre: poco dopo, il mio membro era eretto e spingeva contro i pantaloni. Guardai nel riflesso le sue labbra rosse, e mi chiesi come sarebbe stato spingere lì dentro il mio cazzo. Scossi la testa: cosa facevo? Una ragazza si era fidata di me, ed io facevo pensieri decisamente inopportuni, che riuscii a scacciare. Accesi la radio, e per alcuni minuti continuai a guidare. Di tanto in tanto, però, continuavo a guardare il suo viso nello specchietto; l’erezione non era ancora passata. “Al diavolo”, pensai. Rallentai e mi misi in prima corsia. Tenendo il volante con la mano destra, con la sinistra cominciai a grattarmi la punta del pene. Sentivo un piacevole solletico nelle parti erogene. Mentre il piacere mano mano aumentava, la guardavo sempre più spesso, a volte attraverso lo specchietto, a volte girando la testa e osservandone il corpo sinuoso. Non mi era mai capitata una situazione così eccitante: lei era lì, bellissima, indifesa, inconsapevole di quello che stavo facendo. Continuai a toccarmi, finchè un furgone non ci sorpassò improvvisamente, passando a pochi centimetri dalla nostra auto. Lo spavento mi ...
    ... fece ritornare in me: non potevo continuare. Innanzitutto stavo correndo in autostrada, e potevo mettere in pericolo la mia vita, ed anche la sua. Inoltre, se si fosse svegliata e si fosse accorta delle mie molestie, la situazione sarebbe diventata complicatissima da gestire e chissà, ci sarebbero potute essere conseguenze legali. Ma poi mi girai un’altra volta, la vidi sospirare e muovere leggermente il suo corpo: era sempre più eccitante. Avrei corso il rischio, non avrei avuto altre occasioni come questa nella mia vita. Ricominciai a toccarmi, con più vigore, sempre attraverso i pantaloni. Il piacere saliva pian piano, come la marea; anche mentre guardavo la strada scorrere veloce sotto di noi, pensavo ad Paola addormentata al mio fianco ed alle sue labbra socchiuse. L’eccitazione si era ormai impossessata di me e guidava i miei pensieri, come una pinta di birra. Decisi di andare oltre: presi il volante con la mano sinistra ed allungai la destra verso di lei. Toccai la sua gamba, sfiorando con i polpastrelli la sua pelle liscia attraverso gli strappi dei jeans. Rimpiansi il fatto di non avere una terza mano per riprendere a masturbarmi in quel momento, ma riuscii comunque ad accarezzarmelo muovendo le gambe. Non se ne era accorta: era andata bene. Ora potevo provare fare di più: anche se la posizione era molto scomoda, e rischiosa, riuscii a girare il braccio e, tenendo l’auto in carreggiata, sfiorare le sue morbide tette attraverso la maglietta sottile. La sensazione era ...