1. Il bello di BlaBlaCar


    Data: 17/12/2017, Categorie: Voyeur Autore: SleepLover, Fonte: EroticiRacconti

    Cascina Gobba. Un luogo che, a sentirlo nominare, non promette nulla di eccezionale, ma che è stato, per me, il punto di inizio di un’avventura indimenticabile.
    
    Qui, poco fuori Milano, c’è una fermata della linea “verde” della metro. Un non-luogo circondato dall’incuria della periferia milanese, brulicante di persone che si incrociano senza mai incontrarsi, dove sei solo fra mille. Un luogo che non è la destinazione di nessuno. Invece quel giorno ero lì fuori, seduto nell’auto parcheggiata, ad aspettare Paola, con la quale avrei condiviso il noioso viaggio verso Bologna, organizzato su Blablacar. Una ragazza con poche recensioni, ma buone. Nessun altro aveva risposto all’annuncio, forse per via dell’orario mattutino.
    
    Aveva qualche minuto di ritardo, ma quando sentii il telefono vibrare mi guardai attorno e la vidi lì fuori, col cellulare all’orecchio ed il bagaglio in mano. Scesi dall’auto e mi presentai “Ciao, sei Paola? Sono Michele” “Ciao Michele, sono io, scusa il ritardo! Ho un trolley, dove lo posso mettere?” Fui contento: era una bella ragazza, mediterranea, con la spensieratezza dei suoi vent’anni anni che traspariva dal suo luminoso sorriso. Caricai la valigia in bagagliaio e la invitai a salire in auto. Non era magra, ma la freschezza della sua giovane età rendeva armoniose e gradevoli le sue forme. L’abbigliamento era molto informale: jeans strappati ed una maglietta estiva che esaltava un seno prosperoso. Partimmo subito verso la tangenziale. Chiacchierammo ...
    ... un po’: nonostante una certa differenza di età, ed esperienze di vita completamente diverse, la sua compagnia era piacevole e la conversazione proseguiva sciolta. Frequentava a Milano, da fuori sede, il primo anno del corso di laurea di design. “Se ti interessa questo ambito, a Milano sei al top”, dissi. Non ne sapevo nulla di design, e forse avevo anche qualche preconcetto nei confronti di questo tipo di studi, ma pensavo veramente quello che dicevo. “Sì, sono molto contenta e penso che troverò qualcosa qui in futuro… l’università però è faticosa, oltre allo studio dobbiamo preparare anche molti progetti. Ieri sera ho fatto la notte…” La conversazione proseguì per qualche minuto, ma poi, poco dopo aver imboccato l’autostrada, mi resi conto che stavo parlando da solo. Le lanciai un’occhiata e vidi che la testa cominciava a ciondolarle. “Puoi reclinare il sedile se vuoi, trovi la leva in basso a destra” le proposi “No grazie, non serve…” rispose; poco dopo però si appisolò, svegliandosi subito, quando la testa le cadde in avanti. “Dov’è questa leva? Ne approfitto per riposare, stanotte ho dormito troppo poco”. Sinceramente ero sollevato, non sono un chiacchierone e 3 ore di conversazione mi avrebbero messo in leggero imbarazzo. “Nessun problema, sono abituato a guidare da solo” conclusi.
    
    Reclinò la poltrona e si addormentò subito. Le lanciai un’occhiata. Il suo corpo era abbandonato sul sedile; la bocca socchiusa, i lunghi capelli scuri sparsi attorno al viso, i begli occhi ...
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