1. Finché non mi vedrai volare - Primo capitolo (Topi da cinema)


    Data: 26/09/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: Sylar Gilmore, Fonte: EroticiRacconti

    ... zip, per intrufolare le dita. Una volta che permetti a un uomo di entrarti con la mano nelle mutande senza opporre resistenza, sei già suo. Non c’è sottomissione più grande che permettere a un altro uomo di stringerti le palle.
    
    Pochi lo ammetterebbero, ma io credo che la voglia di umiliare un altro maschio sia tra le fantasie più forti di tutti gli uomini. Forse soprattutto degli etero.
    
    È inutile e anche un po’ stupido negarlo. Non c’è uomo che non godrebbe nel metterne in ginocchio un altro. Nell’averne un altro prono davanti a sé, con la testa abbassata in mezzo alle sue gambe. Tutti gli uomini preferirebbero un bocchino da un altro uomo che da una donna. È la vittoria, il prevalere di un cazzo su un altro.
    
    Per evitare di venirgli sulle mani (il che non è mai molto ben accetto), mi alzo un attimo in piedi, cogliendoli di sorpresa, per poi subito inginocchiarmi di fronte a loro. È piacevole e doloroso insieme umiliarsi in quel modo. Ma loro ne sono felici, e questo è quello che conta.
    
    Poggio le mani sulle loro ginocchia, divaricandole leggermente, ma non troppo. Anche allargare le gambe a un uomo è segno di potere, e io non posso e non devo permettermelo.
    
    Mi tiro un po’ avanti e avvicino la faccia sul pacco dell’uomo, assaggiando prima i pantaloni, per iniziare a farlo eccitare pian piano.
    
    Quando si slacciano la cinta sento un tuffo al cuore, come una scarica di adrenalina che mi blocca la gola e il respiro per un attimo. Mi pare di rivedere mio padre che ...
    ... me le dava di santa ragione, dopo aver parlato coi prof. Allora lo odiavo e forse lo odio ancora, ma quando lo sogno intento a darmi una delle sue lezioni, mi risveglio quasi sempre col pigiama bagnato. E a volte anche il cuscino.
    
    Quasi tutti a quel punto mi prendono la testa tra le mani, e se la spingono in mezzo alle cosce, come a soffocarmi. Alcuni si infilano le dita nelle mutande per tirarselo fuori, altri, ma pochi, aspettano che sia io a farlo.
    
    In quel momento è già tutto, o quasi, finito.
    
    Cioè, deve ancora iniziare tutto, ma il rito è già concluso. È come quando sogni con tutto te stesso di poter baciare un ragazzo, fino a stare male al solo vederlo. Quando finalmente lui ti cinge i fianchi e si protende verso di te con gli occhi chiusi, dopo aver ingoiato, già sta tutto per finire. Il tempo di sentire la lingua che ti scivola in bocca, e la magia, il sogno, già iniziano a stingersi.
    
    Ci sono tanti modi di fare un pompino.
    
    Se il cazzo è molto grosso conviene tenerlo con una mano, soprattutto perché più sono grossi (e vecchi) e più è facile che pendano.
    
    Io solitamente inizio leccando velocemente con la punta della lingua la cappella, scendendo al massimo a solleticare il cordoncino, il filetto, come diavolo si chiama (franulo, frenulo, una volta me lo hanno detto). Credo di aver capito che sia quella la parte più sensibile di un uomo. Secondo me i sessuologi nemmeno lo sanno.
    
    Li preferisco col cordoncino attaccato, che col cappuccio che scende fino ...