1. Finché non mi vedrai volare - Primo capitolo (Topi da cinema)


    Data: 26/09/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: Sylar Gilmore, Fonte: EroticiRacconti

    TOPI DA CINEMA
    
    Era stato un ragazzo coi capelli mori e spiaccicati sulla testa a dirmelo, a darmi i primi rudimenti.
    
    Il modo più sicuro per trovare “pesci” è quello di sedersi nelle ultime file del cinema, lontano da tutti, in disparte, e aspettare.
    
    Io di solito mi metto un po’ sdraiato, con le ginocchia appoggiate allo schienale di fronte, la maglietta a maniche corte e i jeans scoloriti.
    
    E aspetto, aspetto.
    
    Fino a che qualcuno inizia a girarsi di dietro, verso me. E poi inizia a fissarmi, mentre io lo guardo appena, con occhiate fugaci, facendo finta di continuare a guardare svogliatamente il film.
    
    Di solito capita che uno si alzi e indietreggi fino alla mia fila, sedendosi dapprima in qualche sedile più in là da me. E poi sempre più vicino, più vicino.
    
    Sono per la maggior parte vecchi, dai cinquanta in su, anche se non sono mai stato molto bravo a dare l’età alla gente.
    
    Mi fanno un po’ pena quelli che tremano, quasi che stessero venendo nelle mutande prima ancora di avermi sfiorato. Sembra che l’idea di poter allungare una mano li porti sull’orlo di un infarto.
    
    Di solito hanno la voce alta e un po’ gracchiante, tremula, e l’alito che sa di saliva. Puzzano di carta di giornale e di dopobarba di supermercato, come i pendolari sui treni.
    
    Se mi giro, cercano di rendersi interessanti, con un sorriso da cui invece traspare solo tanta insicurezza e nervosismo.
    
    Chissà se fanno così anche con le donne. O se è il pensiero del mio pisello a farli ...
    ... innervosire.
    
    Hanno quasi tutti la fede al dito.
    
    Forse lo fanno per non pensare al pisello dei loro figli.
    
    Con quelli tremendamente lenti prendo io l’iniziativa, ma sempre in maniera di far sentire loro i protagonisti. Allungo un po’ la gamba verso di loro, a sfiorargli le ginocchia, e continuo fino a che ottengo una reazione.
    
    Nella maggior parte dei casi iniziano mettendomi una mano sulla coscia, prendendo ad accarezzarmi sempre più vicino all’inguine. Non lo so perché, ma dopo un po’ mi mi viene duro, anche se loro non mi piacciono per niente. Forse perché sono parti delicate.
    
    A me i vecchi mica piacciono. Certo, sono sempre meglio delle donne. Non ho mai capito che ci trovino gli etero in quel buco slabbrato, rugoso e puzzolente. Non mi piacciono, dicevo, però se mi accarezzano, quasi sempre divento duro.
    
    Non so spiegarlo, ma è la sensazione che qualcuno inizi pian piano a prendere possesso di me, a imporsi, a eccitarmi.
    
    I passivi aspettano solo di tirarsi giù i pantaloni e di essere sbattuti contro un muro.
    
    Agli uomini rudi invece, anche ai vecchi, piace impadronirsi di te, privarti del diritto di scegliere liberamente cosa fare. Se potessero, ti controllerebbero anche il respiro.
    
    Quando con le dita iniziano a sfiorarmi il pacco, mi sento fiero di fargli sentire come sono tosto. Quelli che si aspettano un fagiolino, hanno la sorpresa di una bella melanzana.
    
    Un altro momento che mi arrapa è quando cominciano a sbottonarti la patta, o a calarti la ...
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