1. Coppie aperte


    Data: 18/03/2020, Categorie: scambio di coppia Autore: Stefano60, Fonte: EroticiRacconti

    Anna e Silvio non erano proprio nostri amici, ma facevano parte della cerchia allargata del nostro giro. Una di quelle coppie che quando ci si vedeva in sei o in otto di solito non c’erano, ma quando era una giornata all’aperto, una cena in piedi, comunque 10 o più persone, non mancavano mai.
    
    55 anni lui, 50 lei, ben portati da entrambi. Lei in particolare era una bellissima donna, bruna, capelli neri non altissima ma ben fatta: forse era quello il motivo della limitazione degli inviti da parte delle altre mogli, potenzialmente gelose…
    
    Ci conoscevamo ormai da due anni quando venne un invito a cena a casa loro in cui la conversazione cadde sull’abilità di fare un massaggio come si deve. Silvio chiese a mia moglie se volesse provare, così al volo, sulla zona cervicale.
    
    Perché no, ci dicemmo. Lui si mise in piedi dietro a lei che era seduta sul divano e, senza farle togliere alcun indumento, comincio a lavorarle i trapezi con tutte le dita delle mani. Dall’espressione soddisfatta del suo viso sembrava piacevole; durò dieci minuti circa. Nel frattempo Anna, seduta vicino a me in un altro angolo del loro salotto, mi diceva che il massaggio è un rito, o si fa bene e sul corpo nudo, o niente, quasi liquidando quanto suo marito stava facendo.
    
    La serata finì senza ulteriori sviluppi, tranne un accenno alle loro vacanze estive in Slovenia, in un albergo attrezzato come beauty-farm, ma con prezzi non da capogiro.
    
    “Perché non ci raggiungete, almeno per un week-end?” ...
    ... disse lui.
    
    “Ci penseremo” rispose mia moglie.
    
    Tornando a casa, durante il tragitto in auto affermò sicura: “Questi sono scambisti!”.
    
    “Scusa, ma, se così fosse, ti farebbe schifo?” chiesi io.
    
    “No, no. Silvio ha un bel tocco di mani anche se fisicamente non è il mio tipo. Anna ti piace, lo so, si capisce molto bene”.
    
    “Che devo dire? Sì, è vero. Ma non farei nulla su cui non sei d’accordo anche tu” affermai mellifluo.
    
    Passarono un paio di mesi e per la prima quindicina di Settembre non avevamo programmi. Quando Anna chiamò dicendo che erano in partenza per la Slovenia e chiedendo se avevamo deciso, a sorpresa fu mia moglie a dire che avremmo provato a venire per due o tre giorni. “Ma ci dovete far sapere se c’è posto in albergo…”.
    
    La sera successiva telefonata di Silvio alle 22: “Vi abbiamo riservato una suite per tre notti, nei giorni che volevate voi; ma dovete confermare entro domani. Per la prenotazione non c’è bisogno di carte di credito perché ci conoscono bene, e garantiamo noi ”.
    
    “Sei sicura e convinta?” chiesi a mia moglie “Guarda che una volta lì siamo in ballo, se è come pensi, non è che possiamo fare i timidi o i finti tonti…”.
    
    “Andiamo e basta” rispose, “vedremo!”.
    
    Quattro giorni dopo parcheggiavamo nel garage privato di un lussuoso albergo non lontano da Maribor e nella hall Silvio e Anna ci aspettavano in accappatoio bianco con il logo dell’hotel ricamato: “Scusate l’abbigliamento ma arriviamo direttamente dalla sauna…”. In effetti erano ...
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