1. Banished


    Data: 27/02/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Feticismo Hardcore, Autore: LidiaSissy, Fonte: xHamster

    ... leggere…”. Lidia cominciò a leggere il contratto, saltando immediatamente alla parte della prova. “Modalità di presentazione e prova. La schiava dovrà presentarsi il giorno 18 Febbraio alle ore 14.00 davanti al cancello sito in via P******o civico 57. Oltre il cancello non sarà ammesso accedere con qualsiasi tipo di veicolo, la schiava dovrà presentarsi a piedi. Il viale è circa 300 metri. Alla fine del viale sarà presente una s**tola contenente il materiale che la schiava dovrà indossare con le istruzioni. Rispetta la sequenza e le istruzioni senza imprecisioni. Vestiario: la schiava non potrà scendere dal veicolo se non in abiti femminili. Necessario: tanga di pvc nero – calze autoreggenti bianche velate – corsetto che NON copra i seni – giacca pvc nera – guanti neri pvc lungezza oltre gomito – scarpe decolletè con platform minimo 18 centimetri. Ogni incongruenza rispetto a queste indicazioni sarà motivo di rescissione dal contratto”. “Martedì 18? Ma è sabato oggi! Dove la trovo una giacca nera??”. Valentina tranquillizzò Lidia. “Vestiti veloce che andiamo in un negozio cinese e la troviamo subito”. Lidia corse in bagno, si struccò e uscì pronta. Presero la macchina ed arrivarono velocemente al negozio, dove Lidia trovò subito una giacca in pvc nero, come recitavano le indicazioni. Tornarono a casa, baciandosi dolcemente. Valentina disse “Potrebbe essere una specie di addio… mi mancherai”. “No, non ci perderemo, tranquilla”. Valentina andò verso la sua auto, mise in moto e ...
    ... sparì nelle curve attraverso il boschetto.
    
    Lidia passò il weekend a fantasticare su cosa la aspettasse. Guardando su google maps, vide che il vialetto si perdeva nel bosco fino ad arrivare ad una radura con una casa. Probabilmente avrebbe dovuto fare qualcosa di umiliante all’esterno. In un mondo dove il porno era motivo di arresto immediato se fatto in luogo pubblico, la prova sarebbe stata veramente pericolosa. Ma quel posto era privato, ed isolato. Quindi sicuro, forse. La cosa strana era che in giro sulla rete non c’era nessun riferimento a qualcuno che abitasse li. Sembrava quasi un luogo abbandonato.
    
    Il martedì arrivò. Lidia partì da casa già vestita, passando dalla scala interna che portava al box. Salì in macchina e cominciò a guidare con i tacchi per quella decina di chilometri che la separavano dalla sua “prova”. Arrivò con una mezzora di anticipo. Scese, fumò una sigaretta, risalì in macchina. Tutto era perfetto, lei era truccata alla perfezione. Non aveva avuto istruzioni per la parrucca, quindi non la indossò. Alle 13:58 scese dalla macchina, la chiuse e lasciò le chiavi in uno scomparto segreto nel passaruota. Le 14:00. Si avvicinò al cancello, era aperto, solo accostato. Entrò, camminando rapidamente, per la prima volta fuori da casa. Il vialetto si snodava nel bosco e l’aria frizzante di Febbraio le provocava la pelle d’oca. Il vialetto sbucò fuori dal bosco, i raggi del sole cominciavano a riscaldare il corpo di Lidia, coperta solo in parte da qualche ...
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