1. Situazioni erotiche – cap.27


    Data: 24/02/2020, Categorie: Etero Lesbo Sesso di Gruppo Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu

    Il tempo invernale veramente inclemente l’ha costretta a restare al caldo in casa. Lidia è sola in casa ed aspetta suo marito ma la sua mente è ancora all’estate precedente e d i sui pensieri focalizzavano Luca suo giovane stallone con lei si è accoppiata più volte ed ha sperimentato con lui varie situazioni erotiche fatte un po’ per divertimento sfidando le buone maniere ed il dorato mondo puritano in cui vive ma anche per la voglia di trasgressione che da un po’ di tempo la prende e che lei non fa niente perché si stemperi.
    
    Lidia è andata in studio a lavorare e la pioggia ghiacciata l’ha costretta a rientrare prima a casa. Il tepore della casa dopo una doccia calda l’hanno convinta a restare in intimo ed ora è distesa sul divano a gambe aperte indossando una mutandina di pizzo che sta torturando e che continuando a piegarla tirala finirà per essere distrutta. Certo che la voglia di un bel cazzo come quello di Luca le potrebbe togliere le ultime tracce di una giornata intensa quasi da incubo appena trascorsa.
    
    La mutandina a forza di essere tirata e piegata era diventata un indumento ingombrante la cui fine era già segnata: l’avrebbe tolta al più presto per potersi sentire libera tra le gambe.
    
    Suo marito aveva telefonato verso le 18.30 dicendo che avrebbe tardato causa maltempo ed anche per il traffico intenso.
    
    Una delle figlie era lontana all’estero e l’altra era dal fidanzato oltre il mare con il risultato che spesso Lidia era sola a casa libera di sfogare le ...
    ... sue voglie.
    
    La voglia stava crescendo e lei per farsi del bene ha indossato dei sandali molto leganti a tacco alto ed ha sfilato le mutandine. Passando davanti alla cucina si è ricordata di avere in frigo un cetriolo e poi è andata in soggiorno per iniziare a masturbarsi con sempre più foga, chiudendo gli occhi e gemendo come una vera cagna in calore. Mentre mi sbattevo il cetriolo in figa in maniera sempre più violenta, immaginando di essere una troia infoiata chiavata da un gruppo di neri con il cazzo grosso e lungo.
    
    Lidia fantasticava sui loro enormi cazzi scuri e duri come l’ebano e immaginava i loro corpi tonici e sodi ai cui fianchi desiderava aggrapparsi.
    
    Quel sogno la stava sciogliendo. Aveva gli occhi chiusi e ansimava molto non essendoci nessuno in casa e quindi si poteva permettere di dare sfogo alle sue voglie intime e profonde.
    
    In quella situazione di arrapamento totale le parve di sentire una voce “Signora lei essere grande porca libidinosa affamata di cazzo. Lei poteva dire noi che gli sfondavamo la sua bella figa!”
    
    Le urla durante la chiavata solitaria con cetriolo ed il ditalino che Lidia si stava facendo arrivano fin nelle scale.
    
    Nella sua mente Lidia pensa di aver lasciato la porta di casa aperta di proposito e immagina una voce che le dice “Lei è una zoccola, si vergogni signora, si vergogni!”. Poteva essere di un italiano ma dalla pronuncia ha riconosciuto che era la voce di uno dei senegalesi oggetto delle mie fantasie che erano accorsi ...
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