1. Sono mamma e sono troia


    Data: 24/02/2020, Categorie: Incesti Autore: giuliano, Fonte: RaccontiMilu

    ... conosciuti.
    
    La sua lingua cominciò a leccarmi e succhiare le calde pareti vaginali titillando il clitoride ormai turgido, facendolo uscire completamente fuori dal cappuccio, le sue mani sembravano centuplicarsi le sentivo in tutto il corpo esploravano, palpavano, stuzzicavano, ogni angolo nascosto provocandomi tremiti e gemiti di godimento puro.
    
    Marco si calò pantaloni e boxer, strappo le mie mutandine, liberò le caviglie dalla morsa del collant e il suo pene si apri un varco forzando le teneri pareti della vagina, come una spada scivolò dentro la mia pancia, la posizione non agevolava l’amplesso, perciò l’aiutai avvinghiando le mie gambe al suo busto senti la cappella toccare il fondo del mio utero e benché questo mi provocasse dolore il godimento era talmente grande che tutto il resto passò in secondo piano, i suoi colpi erano violenti e possenti, e cadenzavano i nostri inguini che urtandosi provocavano un rumore sordo e cupo, dalla sua bocca uscivano parole dolci alternate a frasi che in altre occasioni avrei ritenuto offensive, lo sentivo veramente mio era meraviglioso, sentire il suo arnese dentro il mio utero e nella foga dell’amplesso cominciai a morderlo sulle spalle sul collo lasciandogli succhiotti per tutto il corpo.
    
    La sensazione che provavo in quel momento era bellissima ero mezza nuda in una radura fra le colline con mio figlio che mi stava scopando, sventrando, e nella mia testa passavano pensieri sconci, e si avvicendavano come in una sequenza ...
    ... cinematografica, in quel momento avrei voluto essere posseduta con violenza da molti uomini, sentire le loro mani toccarmi, possedermi, violare ogni mio pertugio, fino a lasciare il mio corpo svuotato di ogni forza di ogni energia, ma sazio del godimento dei miei stupratori.
    
    La bocca di mio figlio cerco la mia, ci baciammo appassionatamente le nostre lingue si cercarono e si avvinghiarono in un vortice di delirio, poi come preso da un raptus di violenza Marco fece fare la stessa fine delle mutandine, al reggiseno, lacerandolo in più pezzi, lasciando i miei seni scoperti pronti per essere succhiati, leccati e baciati, i rosei capezzoli furono l’oggetto della sua attenzione furono letteralmente torturati.
    
    Cambiammo posizione (alla pecorina) e questo mi permetteva di sentire con maggiore intensità le contrazioni della vagina per ben due volte ero riuscita a trattenere l’orgasmo, rallegrandomi del magnifico arnese che avevo dotato mio figlio, poi i miei gemiti iniziali si trasformarono in sibili di godimento….. non capivo più nulla volevo sentire il seme di Marco sopra il mio sedere………invece…….
    
    Un mare caldo invase internamente la mia pancia senti il suo sperma depositarsi dentro ogni angolo della mia vagina, mio figlio era venuto con violenza dentro me, escludendomi ogni possibilità d’intervenire al fine di evitare un’eventuale gravidanza, la cosa m’ indispettii e l’apostrofai in malomodo definendolo un cretino.
    
    Il giorno seguente Marco cercò d’intavolare un discorso ma la ...