1. Scuola di Ballo


    Data: 23/02/2020, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Autore: anna_64200, Fonte: RaccontiMilu

    ... bocca in me. Mi misi un dito in bocca, lo inumidii, e poi co-minciai ad accarezzarmi i capezzoli, mentre con l’altra mano cominciai ad accarezzare la testa di Mauro. Poi scostò la lingua, prese delicatamente tra i denti le mie dita e le guidò verso il centro del mio piacere. Mi accarezzai come sapevo, penetrandomi a fondo, accarezzandomi dentro nel punto che conoscevo bene, ed in silenzio, da sola, venni ancora. Estrassi le dita, luccicanti di piacere, e di nuovo Mauro immerse avidamente la bocca nella mia vulva. Risalì sopra di me, accosto la bocca alla mia, e vi fece colare i nostri liquidi che aveva raccolto dentro di me. I nostri sapori fusi insieme mi trasmisero un eccitazione selvaggia. Spinsi il bacino verso di lui, e ricevetti subito il suo sesso, duro più che mai. Questa volta mi penetro dolcemente, a lungo, fino a quando venimmo ancora entrambi. Ero esausta. Mauro scese da me, si mise pancia all’aria, mi accolse nell’incavo della spalla, e mi disse “allora, sei pronta per le lezioni di ballo?” “Si tesoro” furono le mie uniche parole. E mi addormentai.
    
    Al mattino mi sveglia serena, felice, il ballo non mi passava nemmeno per la testa, tutta presa dai soliti pensieri: il lavoro, la scuola dei bambini, cosa preparare da mangiare… la voce di Mauro mi trapassò come una stilettata: “allora stasera prima lezione!”.
    
    Come avevo potuto scordarmi? Il volto di Milena si materializzò all’improvviso nello specchio del bagno sorridendomi beffardo.Trascorsi la giornata ...
    ... cercando di dissimulare l’ansia e l’agitazione crescenti.
    
    In teoria andavo a divertirmi, ma qualcosa mi diceva che non era così. Misi in tavola ma non cenai, con la scusa che altrimenti non avrei fatto in tempo a prepararmi, ma in realtà lo stomaco era chiuso. Sentivo i bambini ridere mentre cenavano con Mauro. Mi guardai allo specchio e mi chiesi che cosa stavo facendo. Avevo paura, certo, ma ero anche decisa a non tirarmi indietro. Era una sfida, ora lo sapevo. Una sfida con mio marito, una sfida con la maestra, ma soprattutto una sfida con me stessa. Dove mi avrebbe portato tutto ciò. Non lo sapevo.
    
    Optai per un trucco leggero, effetto acqua e sapone. Ero decisa ad andare in fondo. E poi era solo una lezione di ballo. Alle nove e mezza citofonai alla porta di Milena. “Puntualissima, molto bene. Entra”. La voce al citofono suonò falsamente cordiale, almeno questa fu la mia impressione. Me la trovai davanti varcata la soglia. Indossava un completo da danza moderno nero. Top sopra l’ombelico, calzoni stretti sui fianchi, elasticizzati, svasati a campana a ricoprire i piedi.
    
    Ancora fui ipnotizzata dal delfino tatuato sull’addome; mentre me ne stavo li inebetita, mi cinse le spalle affettuosamente per accompagnarmi in sala da ballo. “Inizieremo dalla salsa” mi disse. Le note della musica invasero la sala ad alto volume “per sentire meglio il ritmo”. Iniziò una vera persecuzione. “Sei troppo rigida, sei un tronco, devi ondeggiare di più il bacino, alto il braccio, più ...
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