1. Incantesimo senza eguali


    Data: 02/02/2020, Categorie: Lesbo Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Oriana m’aveva telefonato in ufficio per dirmi che sarebbe passata a casa mia la mattina seguente, poiché in quella circostanza lei era libera dal lavoro. L’idea mi piacque subito, perché era trascorso molto tempo dall’ultima volta che c’eravamo viste e portavo ancora dentro di me il ricordo di quei piccoli segnali, come quegl’impercettibili battiti di ciglia che Oriana m’aveva regalato, in quanto avvertivo una contrazione allo stomaco e anche più in basso solamente al pensiero. Onestamente io non avevo mai fatto l’amore con una donna né avrei mai avuto l’azzardo di proporre una cosa simile a un’amica, con Oriana però mi ero sempre trovata a mio agio nella mia intimità, perché svariate volte avevamo addirittura condiviso la doccia insieme, più che altro rilasciando allegre e scherzose considerazioni sul nostro corpo, spalmandoci la crema a vicenda, prendendoci un po’ in giro, come accade quasi sempre tra noi donne, complici inespresse e latenti dei loro innumerevoli segreti.
    
    Più tardi però, durante la serata, io ho lungamente indugiato prima d’addormentarmi, attratta e inconsciamente incuriosita, eppure molto probabilmente era l’esatto contrario, perché ero presa inoltre dalla voglia che il tempo passasse più in fretta, che arrivasse l’indomabile e l’irresistibile momento della sua comparsa, motivando la mia frenesia più che altro al piacere di stare insieme com’era accaduto molte volte, poiché avrei voluto accendere quel sole. Nel frattempo arrivano i primi chiarori, io ...
    ... tra un sogno mozzato e la ricerca di posizioni comode nel letto m’alzo per gettarmi sotto il getto della doccia, mentre mio figlio e mio marito stanno ancora dormendo, però ancora per poco. Finalmente resto da sola, dopo la colazione elaboro la scelta dei vestiti, le coccole e i baci, così posso dedicarmi interamente per riordinare la casa, circostanza che faccio abbastanza in fretta, eppure in quel frangente ho il cuore a mille. Fermati, rallenta, manca ancora un po’, riprendi fiato, ripeto verso me stessa, dato che m’accorgo di respirare affannosamente cercando di concentrarmi sulle piccole attività quotidiane, ciononostante non faccio in tempo a pronunciare ciò che penso, visto che suona il citofono, perché lei &egrave già qui. Apro il portoncino senza neanche chiedere chi &egrave, in quanto mi precipito a indossare una tuta di cotone, eccola, lei entra e io l’abbraccio.
    
    Lei irrompe, si sbarazza della borsa e s’infila in cucina per preparare il caff&egrave guardandomi in un modo allusivo e malizioso, mentre accende il fornello mi chiede di mio marito e di mio figlio: logico che non ci sono, tenuto conto che ritorneranno almeno per l’ora di pranzo, ponderato e ragionevole che abbiamo parecchie ore per conversare, per raccontarci tante cose, per stare assieme. No, adesso non parliamo più, perché ci abbracciamo lente e delicate, le labbra attualmente si cercano, la sua lingua che parte dall’angolo destro della mia bocca l’attraversa e si ferma per poi aprire le mie labbra, ...
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