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STORIE IN FAMIGLIA
Data: 17/01/2020, Categorie: Incesti Autore: MAURIZIORSO, Fonte: RaccontiMilu
... di tua madre! -Lo so! Ma non è anche lei una donna? Sarebbe bello se tu facessi godere anche me…….proprio come fai con lei: il tuo cazzo la fà letteralmente impazzire: Ho visto che te la cavi! -Forse stai esagerando……non è bello stare a guardare i tuoi genitori dal buco di una serratura! -Perchè tu non lo hai mai fatto? -Non ho parole! -Forse dovresti smetterla di fare il moralista! -Prego? -Hai capito bene! Sono anni che mi massaggi i piedi e poi ti annusi le dita……..e poi ho visto come mi guardi! -Come ti guardo? -Con l’ aria “allupata”…….E comunque ieri sera potevi anche alzarti e andare via! Invece sei rimasto e ti sei fatto una gran bella sborrata: e sai perchè? Perchè ti è piaciuto da morire e vorresti rifarlo! Ammettilo che è così…….invece di stare a fare il ruffiano perbenista! Questa poi…….non solo mi aveva provocato per coinvolgermi……che mi stava facendo pure la morale: sicuramente mi era piaciuto, ma……… -Perchè non dici niente? E’ sempre facile trarre le conclusioni…….Mi sono divertita e lo dico…….lo rifarei! Non mi vergogno affatto! -Vergogna e pudore sono due concetti totalmente diversi! -E cosa cambia? Ci andava di farlo e l’ abbiamo fatto…….tutto quì! -A te andava, forse…….hai deciso anche per me e mi hai usato! -Rimane il fatto che è piaciuto anche a te, altrimenti non saresti mica rimasto! Non volevo ammetterlo per non peggiorare ulteriormente la mia ...
... situazione, ma in fondo aveva ragione: era proprio così come aveva detto lei………e mentre ci pensavo, il mio cazzo lentamente, ma inesorabilmente si stava inalberando…….L’ idea di quei piedini che me lo accarezzavano e me lo coccolavano mi allettava non poco…….ne sentivo ancora l’ odore accattivante…….per la prima volta in vita mia la desideravo! Era mia figlia, ma la desideravo……..le sue risposte spinte e spregiudicate mi avevano eccitato da morire. Elisa se ne accorse e improvvisamente si alzò dalla poltrona: senza indugio allargò un pò le gambe e si sedette sul mio pube, in maniera tale che i nostri sessi combaciassero e che potessimo contemporaneamente guardarci negli occhi. Con le mani si diede una spinta per avvicinarsi ulteriormente: le sue tette premevano impetuose contro il mio torace e la mazza stava esplodendo nei miei pantaloni. Le nostre bocche si avvicinarono sempre più, fino ad unirsi pericolosamente: senza complimenti mi ficcò la lingua in bocca e cominciò a rovistare dappertutto, risucchiando con sapienza anche la mia nella sua cavità orale. Contemporaneamente iniziò a muovere il bacino come per impalarsi e notando la mia “sofferenza” mi slacciò i pantaloni, affinchè l’ asta potesse godere di maggiore libertà: si alzò quindi per inginocchiarsi ai miei piedi e si dedicò alla cappella -giocherellando con le labbra e con la lingua-, come normalmente si fà quando si mangia un gelato. Ero completamente perso: le misi le mani dietro la nuca per assecondare e magari ...