1. Una settimana strana


    Data: 13/01/2020, Categorie: Autoerotismo Incesti Sensazioni Autore: nik, Fonte: RaccontiMilu

    ... vedo con le gambe leggermente divaricate, la gonna alzata e con la mano destra sotto le mutandine che si toccava.
    
    Lei si gira si accorge che la stavo guardando e esclama
    
    ‘Scusa! Ti da fastidio se mi tocco?’
    
    ‘Ma… nooo…. zia noooo…’
    
    Si stava masturbando, proprio di fianco a me, a pochi centimetri da me.
    
    Fui preso da un senso di eccitazione, il pene si fece durissimo. Portai la mano destra sopra i pantaloni per toccarmi e la mano sinistra sulla sua coscia. Iniziai subito ad accarezzarla.
    
    La zia si fermò come pietrificata, poi si girò verso di me e con tono severo
    
    ‘Forse non hai capito!? Io sono tua zia!’
    
    ‘Si! Scusa… Scusa… saiii…’
    
    ‘Scusa tu! Forse sono stata un po’ dura. Se vuoi puoi masturbarti anche tu ma non pensare che tra me e ci possa essere qualche cosa!’
    
    ‘Si zia. Mi sono lasciato prendere la mano’
    
    Zia Dany riprese a toccarsi, vedevo la sua mano muoversi sotto le mutandine, ansimava. Anche io avevo afferrato l’arnese e stavo dando fondo a tutte le mie energie.
    
    L’orgasmo fu qualcosa di veramente forte, senza volerlo rivolsi il pene verso la zia e lo schizzo le inondò il braccio destro proprio mentre stava avendo un sonoro orgasmo.
    
    ‘Siiii…. Aaahhhh….. Oooohhh….’
    
    Rimase immobile per due o tre minuti, era sfinita, il mio sperma le colava lungo il braccio.
    
    ‘Potevi fare più attenzione!’
    
    ‘Si… Scusa zia, non volevo’
    
    Passai la notte insonne, mi sembrava di vivere in un sogno. Io e mia zia che ci masturbavamo sul divano. Forse mi ...
    ... sarebbe sembrato più normale se avessimo fatto del sesso.
    
    Non mi aveva mai sfiorato l’idea di fare del sesso con zia Dany, sarebbe stato un rapporto incestuoso.
    
    Il Martedì mattina mi disse che il giorno seguente, nel pomeriggio, sarebbe stata a casa dal lavoro e che se volevo potevamo andare in campagna a prendere il sole.
    
    Il Mercoledì, dopo pranzo, partimmo con la sua macchina. ‘Ci vuole almeno un ora ad arrivare. Ti piacerà, vedrai!’
    
    Lasciammo la macchina vicino ad un paesino di case in pietra in mezzo ai prati.
    
    Devo dire che aveva scelto un posto veramente bello. Nonostante il giorno infrasettimanale nel parcheggio c’erano diverse macchine.
    
    ‘Dobbiamo camminare per quindici minuti, andiamo in cima a quella collinetta. Oggi non ci sono molte persone!’
    
    Arrivati a destinazione la zia aprì due asciugamani, l’uno a fianco dell’altro.
    
    Più in basso una coppia di mezza età stava prendendo il sole.
    
    ‘Gianni! Dai mettiti anche tu in costume!’
    
    Le si sdraiò a pancia in giù e io al suo fianco.
    
    Dopo quasi un ora che eravamo li sotto al sole, la sentii ansimare.
    
    Guardai in basso, era in posizione supina, le ginocchia piegate, leggermente divaricate e la mano infilata sotto il costume che stava trastullando il clitoride.
    
    ‘Zia! Zia! Ti vedono!’
    
    ‘A me piace farmi guardare e a loro piace guardare. Tranquillo’
    
    Andò avanti, lentamente. Era un piacere guardarla, nel verde dei prati in una giornata tersa. Si toccava mentre si mordicchiava le labbra. D’un ...