1. Milano, via novara


    Data: 11/01/2020, Categorie: Trans Autore: Isaac, Fonte: Annunci69

    ... succhiare, senza perder tempo e senza digressioni per altri pertugi, che mi sapevo non in ordine né fresco di doccia.
    
    Dalla voce capii che era straniera (ovviamente) ma non sudamericana, anglofona piuttosto, concordammo sulla cifra (non negozio mai, del resto), parcheggiai l'auto (un po' troppo in evidenza per i miei gusti) e la seguii per un sentierino appena accennato, tra l'erba alta e gli alberi, sino ad una specie di gazebo acconciato tendendo dei teli tra le betulle.
    
    Era d'una spanna abbondante più alta di me, magra e dinoccolata, la voce impostata, gentile ed educata, le diedi il pattuito e mi inginocchiai dinanzi a lei; le reciproche altezze si sposavano a perfezione: il suo membro semi-inturgidito mi dondolava dinanzi agli occhi nella sua imponenza, ebbi ancora modo di apprezzare il ventre piatto, l'ombelico perfetto, la pelle candida ed il profumo inebriante che ha il cazzo quand'è pronto alla pugna ma ben pulito, un misto di smegma e salvietta imbevuta d'aloe vera; rivolsi un'occhiata grata e compiaciuta dal basso verso l'alto, cortesemente ricambiata da un sorriso che mi parve splendido, ed avvicinai il viso a quel ben di dio, strofinandomelo sul naso, sulle gote, sulle labbra socchiuse, baciando e leccando i testicoli sino a farlo inturgidire del tutto, sino a farlo svettare nella sua imponenza sussultante dinanzi alla mia bocca socchiusa.
    
    Allora lo presi e cominciai l'esperta opera bocchinara di cui mi piace considerarmi esperto; cautamente cercai di ...
    ... spingerlo per quanto possibile in bocca, sin quasi al velopendulo ma, conscio delle mie possibilità, non esagerai, arretrando prudentemente al primo accenno di fastidio, presi un bell'andante, che rallentavo ed interrompevo di tanto in tanto, vuoi per prendere fiato, vuoi per ammirare qual prodigio della natura imperlato della mia saliva.
    
    La mia nuova amica sembrava apprezzare, con una mano curatissima ancorché indubbiamente grande, cominciò ad accarezzarmi la nuca, a passarmi le dita tra i capelli che ho ancora folti, a sussurrarmi complimenti leziosi, sembrava non avesse alcuna fretta ma cominciavo ad averla io: l'auto così esposta avrebbe sicuramente attirata l'attenzione d'una pattuglia che fosse passata di la (e ne passano tante, purtroppo) ed io avevo il desiderio viscerale di raccogliere l'effusione del piacere nella mia bocca, di assaporare il gusto albuminoso dello sperma, di avvertire il fremere orgasmico del maschio. Così fu, da li a poco si irrigidì in una posa inarcata e rovesciando la testa all'indietro mentre profferiva un elegante ed arrochito "my god!", sentii un quasi impercettibile flotto di seme sul palato e sulla lingua, poi il tenue ma persistente ed inconfondibile sapore che custodii con voluttà nella bocca prima di deglutire ingordamente; ancora cercai per qualche secondo di stillare qualche goccia di linfa succhiando avidamente ma ormai il frutto era spremuto del tutto e così languidamente rallentai sino ad estrarre l'esausto e, finalmente moscio, ...