1. Eros


    Data: 10/01/2020, Categorie: Sensazioni Autore: chiara_, Fonte: RaccontiMilu

    ... percepisco nella mente si riflette anche più giù, e mi permette di godermi quello che penso sia l’ultimo atto. Un gran bell’atto, a dirla tutta.
    
    Poi lui si toglie un attimo, come ad ammirare la sua opera sul mio corpo vivente, sul mio respiro accelerato, sul battito alterato del mio cuore. So che &egrave lì, vicinissimo a me, ma provo vergogna, e abbasso lo sguardo.
    
    Cerco parole adatte da pronunciare, ma mentre le sto ancora cercando, lui ricomincia daccapo.
    
    Sono stupita. Non capisco.
    
    Decido comunque di lasciarlo fare. Seguo il suo percorso, stavolta.
    
    Lo seguo, lasciando ogni resistenza.
    
    Adesso lo ascolto, nella sua gestualità. Mi adatto ai suoi movimenti, trovo la lunghezza d’onda giusta, e mi stupisco di quanto tutto sia più facile, più scorrevole, più naturale. Succede addirittura che io pensi a qualche leggera variazione sul tema, e che lui subito dopo si adatti al mio desiderio, come se il silenzio fosse più chiaro di molte parole.
    
    Mi piace.
    
    Mi piace molto.
    
    Me la godo.
    
    Mi godo decisamente tutto quanto, fino in fondo, fino alla fine.
    
    Compreso il suo leggero massaggio, dopo.
    
    Compreso il suo amico che, a cose fatte, si affaccia sorridente, chiedendo in modo gentile: “Com’&egrave andata?”.
    
    Lui tace, rientrato nel suo ruolo. Stanco, forse.
    
    Io ...
    ... mi apro in un sorriso entusiasta: “Benissimo!”.
    
    L’amico se ne va.
    
    Lui si alza, si dà una veloce sistemata, si allontana.
    
    Lo raggiungo. Si sta passando una mano sugli occhi. Sì: &egrave stanco. &egrave il suo lavoro: lo sa, lo sappiamo entrambi. Ci ha messo tutto quello che poteva metterci. Ma probabilmente oggi &egrave stata una giornata impegnativa. Forse per lui non &egrave ancora finita, chissà.
    
    Con calma discutiamo di soldi. “Quanto ti ho detto che sarebbe stato, quando ci siamo parlati?”.
    
    ‘Dimmi tu adesso quanto vuoi, a me andrà bene”.
    
    Stabilisce la cifra. Non sono dell’ambiente, ma mi pare decisamente equa. Non ho nulla da obiettare.
    
    Lo pago con quello che ho nel portafoglio. Mi dà il resto.
    
    Sono così felice…
    
    Lo guardo negli occhi, per dirglielo. Lui ricambia lo sguardo con aria interrogativa.
    
    Vorrei fermarmi, chiedergli come sta, sapere di lui…
    
    Ma sono in imbarazzo: non so che cosa si aspetti, e soprattutto non so che cosa voglia.
    
    Così lo saluto ed esco. Curando, stavolta, di non esporre al sole la parte che ancora brucia.
    
    Ho le endorfine a mille, gli occhi che brillano, e una fantastica sensazione di benessere in tutto il corpo.
    
    E capisco, senz’ombra di dubbio, che quello appena fatto non sarà il mio ultimo tatuaggio.
    
    Grazie, Vlad. 
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