1. follia di mezza estate


    Data: 10/01/2020, Categorie: Incesti Autore: risoamaro_m, Fonte: RaccontiMilu

    ... Facciamo una gara a chi raggiunge prima la boa? ‘ lo guardo, rido, ‘ non mi sembra una buona idea, io sono più allenata di te, in questi giorni ho nuotato spesso fin lì.’ ‘ non importa, anzi facciamo che chi perde paga un pegno. ‘ sorrido, accetto e partiamo.’ Nuoto mantenendo una buona andatura, lui è dietro di me, a metà percorso mi giro, lo distanzio di circa due metri, continuo senza forzare l’andatura, assaporo già il sapore della vittoria. Quando siamo a circa dieci metri, lo vedo sfilare deciso, rapido, sicuro mi sorpassa e raggiunge senza sforzo la meta. ‘ Hai barato, non vale, mi hai preso di sorpresa,’ lo attacco, lui ride. ‘Allora facciamo anche il ritorno, se vinci, siamo pari, altrimenti doppio pegno.’ Accetto, ritorniamo verso riva, questa volta lo controllo, resto sempre con lui alla mia destra, ma a metà del percorso se ne va via come un delfino, impossibile reggere quel ritmo per me. Quando raggiungo la riva, lui è lì pronto con il telo di spugna in mano, ride divertito, mi avvolge e abbraccia da dietro. Sento le sue mani cingere i miei fianchi, il suo corpo aderire con il mio, ho un fugace contatto con il bozzo che si sente dietro, mi sembra ancora più grande. ‘ sarai felice di aver vinto’ gli dico, lui mi gira, ‘ no di aver vinto no, ma di sapere che mi devi pagare due pegni si.’ ‘cosa devo fare per pagare i miei debiti?’ gli chiedo. Mi guarda dritto negli occhi, ‘ la prima cosa è venire a cena con me questa sera.’ ‘ la seconda? ‘ lo incalzo, ‘ la ...
    ... seconda è che ti devi vestire come ti dico io, con una mini, camicetta, e sandali con tacco a spillo da dieci, e ovviamente niente intimo, ne sopra, ne sotto.’ Lo guardo in maniera furente, ‘ brutto impunito, come ti permetti, sono tua madre!!!’, lo apostrofo, ma senza troppa convinzione. E lui di risposta, ‘ non vorrai mancare alla parola data.’ Resto un momento perplessa, poi accetto. Lui prende e torna distendersi sul lettino, e per il resto del pomeriggio ci rosoliamo al sole. La sera dopo la doccia mi preparo, indosso una mini nera di lino, che se si guarda in controluce, è trasparente, sopra una camicetta senza maniche ma con un’ampia scollatura. Quando chiudo i tre bottoni, la stoffa si tende a tal punto che i miei seni, una terza abbondante sembra vogliano schizzare fuori da un momento all’altro. Completo l’opera con i sandali dal tacco a spillo da dieci. Quando mi vede i suoi occhi, brillano di ammirazione, mi tiene sottobraccio, insieme attraversiamo il paese a piedi, mi sento addosso tutti gli sguardi dei maschi che incontriamo, questo mi eccita, sono un poco esibizionista. La cena è deliziosa e divertente, gli chiedo di lui e Cinzia. Resta sul vago, mi dice che si sono dati un periodo di riflessione, lei è combattuta fra il desiderio di vivere con lui e la paura di lasciare solo suo padre che è vedovo. Si sono sempre sentiti in questi mesi, ma circa dieci giorni fa lei l’ha invitato a cena a casa sua, in quell’occasione finalmente sono riusciti a trovare un valido ...
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