1. Il primo incontro


    Data: 09/01/2020, Categorie: Incesti Gay / Bisex Autore: aleph, Fonte: RaccontiMilu

    ... paura a tutti’
    
    L’ago era enorme e lunghissimo. Lei aveva i capezzoli duri. Mi sono messo a guardarle l’areola così chiara in cui svettava quel capezzolo scuro e duro: sembrava un tubicino.
    
    ‘Non vedo segni, hai la pelle uniforme. E’ molto che non lo fate?’
    
    ‘Da un paio di settimane: gli aghi si vedono per pochi giorni, le frustate si vedono per una settimana ed anche più. In genere prendiamo qualche giorno di riposo tra le varie volte: sono già finita una volta all’ospedale per averlo fatto troppo spesso’
    
    Mentre parlavamo avevo l’ago in mano e giocavo a stuzzicarle la pella con la parte appuntita. La mano non tremava più ed ho iniziato a spingere fino a quando non ha forato la pelle che faceva una forte resistenza, molto di più di quanto mi aspettassi: il ligure mi aveva sempre detto che i suoi seni erano morbidi come il burro. Ho iniziato a spingerlo in profondità. All’inizio, credo per il primo centimetro, &egrave entrato facilmente, poi ho sentito che diventava più denso, di nuovo poco attrito e poco dopo di nuovo denso. Superata l’ultima parte densa, entrava con facilità per alcuni centimetri, prima di trovare una nuova zona densa. Guardavo la parte esterna dell’ago e valutavo che ogni volta che incontravo una parte densa durava per poco spazio, non credo più di un centimetro, poi ricominciava la parte morbida. Tieni conto che comunque entrava bene, non era come con la pelle. La parte più dura era la pelle, specialmente per forarla in uscita. Avevo sentito la ...
    ... mamma urlare mentre lo facevo ma non ero riuscito a distogliere lo sguardo dal seno deformato dall’ago.
    
    ‘Rilassati, ho fatto. E’ state bellissimo! Ti ho fatto molto male?’
    
    ‘Sono abituata’ poi hai aggiunto ‘se vuoi puoi farlo andare avanti ed indietro, oppure sfilarlo e farlo entrare da un’altro punto’
    
    Sarò sincero: ho fatto entrambe le cose. Prima l’ho sfilato quasi del tutto per reinserirlo fino a far tendere la pelle dall’altro lato, ma senza forarla: guardandola deformarsi. Trovavo molto eccitante vedere la forma che prendeva il seno, perdeva la sua normale forma arrotondata, si torceva, allungava, deformava in base al movimento che facevo. Notavo, soprattutto la differenza di densità interna, specialmente quando inclinavo in modo differente l’ago e glielo facevo notare:
    
    ‘Mi stai forando le ghiandole interne, tutt’attorno &egrave grasso’
    
    Mentre lo diceva ho avuto un orgasmo e mi sono venuto nelle mutande. Lei se ne &egrave accorta.
    
    ‘Anche a tuo padre piace molto forare le ghiandole’
    
    Quando riprendevo l’esplorazione notavo che la mamma in profondità era quasi insensibile e me lo confermava: ‘dentro il seno sento meno che sulla pelle’
    
    Sfilavo l’ago e la mamma prendeva un batuffolo del cotone con cui si era disinfettata e tamponava velocemente il foro. Quasi niente sangue da quel lato. Al centro, non l’aveva fatto ed avevo ammirato alcune gocce colare sulla pancia dove si erano rapprese.
    
    Ho provato, a quel punto sia dall’alto verso il basso che in ...
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