1. Padrone VII


    Data: 08/01/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Akai_, Fonte: xHamster

    ... fissa lo spiraglio della porta aspettando che si allargasse. Una folgorazione, le tornò in mente il bigliettino, si doveva ancora bendare. Si guardò attorno per cercare qualcosa, con difficoltà cercò di alzarsi, rinunciò quando capì di poter usare il foulard che aveva al collo. Del resto stava per incontrare Padrone, non era necessario tener celato il collare. Annodò la stoffa e le si fece buio.
    
    Che ora era? Quanto tempo era passato? Le sembrava un'eternità. Cercava di stare attenta ad ogni rumore che provenisse dalla porta. Il ronzio dell'ascensore più di una volta, la lasciò senza respiro mentre lentamente sorpassava il suo piano e continuava a salire lentamente. Se qualcuno del suo pianerottolo avesse visto la sua porta socchiusa e avesse provato ad entrare per sapere se andava tutto bene l'avrebbe trovata lì in ginocchio, bendata e con un collare, avrebbe dovuto cambiare appartamento per la vergogna.
    
    Un rumore di passi cadenzati, dapprima lontani e poi sempre più vicini, le fece rizzare le orecchie. Sembrava che qualcuno stesse salendo le scale, gradino dopo gradino, quando si fermò era sicura che lo aveva fatto davanti al suo portoncino. Era Padrone, ne era sicura. Attraverso la stoffa della sua benda vide la luce aumentare e poi le arrivò un soffio d'aria gelida addosso. Fremette, non era mai stata così agitata, aveva paura che muovere un singolo muscolo avrebbe rovinato tutto. Un passo più vicino e la porta si chiuse. Rimase immobile, sentiva la presenza di ...
    ... qualcuno davanti a lei ma rimaneva in silenzio, rimase pietrificata nonostante il dolore alle gambe per la posizione scomoda. I passi ricominciarono, si allontanavano da lei, andavano verso la sua camera, entrarono e tacquero di nuovo. Cosa stava succedendo? Aveva una voglia matta di togliersi la benda e correre in camera ma la paura di una punizione di Padrone non le fece neanche girare la testa in quella direzione, era paralizzata e tesa.
    
    I passi ripresero, si avvicinavano, si fermarono davanti a lei. Le sembrava che insieme al profumo di muschio che ormai aleggiava riusciva a percepire il calore di un corpo, poi una mano le si poggio sulla testa e accarezzandole i capelli toccò la sua guancia infuocata. Non ci credeva, era tutto reale, non lo stava sognando, sospirò come per prendere il tempo prima di parlare ma la voce profonda dell'uomo che le stava davanti la colse di sorpresa
    
    “Sei stata brava. Fatti trovare pronta domani alle 22.”
    
    Dapprima sentì soltanto il suono di quella voce, era da molto che se la immaginava ed ora che l'aveva finalmente sentita la sua immaginazione le sembrò così povera. Era profonda, dura e severa ma in qualche modo rassicurante, faceva perfetto specchio alla personalità di Padrone. Quando la sua mente smise di fantasticare e soffermarsi su cose così velleitarie si accorse che c'era anche un messaggio in quel suono, quando lo capì sentì il rumore del portoncino chiudersi. Padrone non le stava più accarezzando la guancia, non ne sentiva più la ...