1. Mia moglie (5)


    Data: 06/01/2020, Categorie: Etero Autore: Re Artù, Fonte: EroticiRacconti

    ... ginocchio nel piatto doccia: ebbi difficoltà a tirare fuori dai pantaloni il mio cazzo, tanto era duro,e non ne voleva proprio sapere di pisciare, allora Giovanna mi fece avvicinare e mi sparò un pompino da urlo, le venni in bocca ed allora, solo allora, sentii il bisogno di liberarmi la vescica, mi allontanai da lei, le chiesi di aprire bene la bocca e la centrai con il primo getto di pipì, che lei ingoiò, poi si alzò e continuò a prendere i miei getti sui magnifici seni, sulla figa strofinandosi come se stesse facendo una doccia: che spettacolo! Avrei voluto che non finisse mai, ma il contenuto della vescica non era infinito, le ultime gocce me le asciugò con la lingua.
    
    Quella sera tornai a casa eccitatissimo, quella esperienza aveva lasciato il segno: Marta non era ancora tornata dal suo incontro, quindi ebbi il tempo di una bella doccia resistendo alla tentazione di segarmi al ricordo della serata in ufficio; feci molto bene perché quella sera ci furono novità anche sotto le lenzuola: eravamo a letto quando sentii la mano di Marta che mi cercava fra le gambe: fui preso alla sprovvista, ed anche per le prestazioni con Giovanna, ma la reazione non fu proprio istantanea: era la prima volta che succedeva da quando ci conoscevamo, rimasi in silenzio per non rovinare tutto, solo emisi un sospiro di soddisfazione e godimento, la mia asta crebbe nella mano di Marta e lei cominciò, quasi timidamente, a segarlo:”Ti piace, amore?” mi sussurrò, “Si, continua!” e lei continuò, ...
    ... non avevo la più pallida idea di dove volesse arrivare, ma l'inizio era promettente e la lasciai fare. Mi salì a cavalcioni, ed aiutandosi con le mani, guidò il pene nella figa, e prese a cavalcarmi, prima piano e poi sempre più forte, mentre io le massaggiavo i seni e le stringevo i capezzoli, strappandole gridolini di piacere: quando sentii la mia asta bagnata dei suoi umori mi lasciai andare e venni nella figa. Lei si abbandonò sulla mia spalla, cercai la sua bocca e ci baciammo con una voluttà inusitata:”Tesoro, finalmente sei tornata, quanto tempo ho atteso questo momento!” “Si, si amore, sono tornata!” Pensai: “A scoppio ritardato, ma quella notte, forse, aveva raggiunto lo scopo.” Ci addormentammo abbracciati e la mattina dopo la svegliai con un bacio, a cui lei rispose:” Amore, oggi ho il giorno libero, perché anche te non ti prendi la giornata libera dallo studio?” “Ma si, amore, adesso telefono che rimandino tutti i miei appuntamenti.” “Ho ancora una richiesta da farti: possiamo andare al mare nella nostra casa?” Questa richiesta mi prese alla sprovvista, ma non vidi nessuna ragione di non accontentarla e così, dopo colazione, partimmo. Durante il viaggio , ci fu la prima sorpresa: eravamo sulla solita autostrada, avevo inserito il cruise control a velocità di crociera e mi stavo rilassando, alla radio solo canzoni italiane, parlavamo poco, come di solito nei nostri non frequenti viaggi in macchina, Marta sembrava dormire, infatti aveva gli occhi chiusi: mi prese la ...