1. Budapest (4)


    Data: 04/01/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: crigio, Fonte: Annunci69

    ... tutto. Mi stringe la caviglie e mi squarta, affondando la faccia nel mio solco, facendo esattamente la stessa cosa che ha fatto poco fa sulla mia bocca. Incolla le labbra alla mia rosellina e con la lingua si fa strada attraverso l’anellino. Rimane fermo qualche secondo e poi comincia a succhiare. Le sue guance si incavano e nella stanza risuona il rumore del suo risucchio. La punta della lingua mi titilla la parte superiore della mucosa facendo aumentare la mia eccitazione, mentre le sue labbra mi massaggiano e mi mangiano l’anellino.
    
    Mi sollevo sui gomiti per avere una visione migliore e rivolgo nuovamente lo sguardo ad Enrico, con la bocca aperta e gli occhi sbarrati. L’ungherese mi sta facendo un anilignus da paura: sembra quasi che stia ciucciando un clitoride e, pur non avendolo, l’effetto è molto simile. Si stacca un momento da me e si sputa sul pollice. Torna a lapparmi e mette il polpastrello del ditone sul mio perineo, iniziando a strofinarlo intensamente. Il collo non mi regge più il capo, che ricade pesante indietro, dal mia bocca esce un gemito continuo e pari più ad un lamento. Istintivamente apro ancora le mie cosce, permettendo a Csaba di penetrare più a fondo con la lingua e, quando rialzo la testa, lo sorprendo a sghignazzare, contento di essere agevolato nel suo lavoro, ma anche dell’eccitazione che mi sta provocando.
    
    Scolla di nuovo la bocca dal mio buco e ci fa scorrere sopra il pollice, che dopo qualche su e giù, attraversa l’anellino e lo ...
    ... massaggia con delicatezza. Da sopra, l’indice preme contro il polpastrello che ho dentro, strizzandomi quella porzione di mucosa. Vado in visibilio e tutto il mio corpo è percorso da una scarica. Un fuoco mi riempie lo stomaco e subito dopo me ne libero attraverso il retto. Il ditone dell’ungherese si insozza dei miei umori, che lui, rapido, si precipita a succhiare, sia direttamente dalla mia rosellina che dal suo pollice. Con la lingua tutta aperta mi lappa il buco, ripulendomi completamente delle mie secrezioni, per poi titillarmi velocemente con la sola punta. La mia libido si riacutizza improvvisamente e i miei capezzoli si induriscono ed escono fuori, puntando verso l’alto. Lo stallone se ne accorge e si tira su: si stende su di me e mi fissa il petto muggendo di desiderio. Si china su un’aureola e la avvolge tra le labbra ricominciando a succhiare con avidità. Sento i suoi denti mordicchiarmi la punta, mentre la bocca mi divora la tettina. Tra le cosce avverto la potenza del suo cazzo che si struscia voglioso di violarmi: sale e scende proprio come il capo di Csaba sul mio petto.
    
    Da un capezzolo passa all’altro e la carezza si ripete pari pari. Quando ne ha abbastanza di ciucciare, si risolleva e mi fissa per un po’. Quindi, si alza in piedi, si afferra l’asta e se la scuote, invitandomi a prenderne possesso. Non mi lascio certo pregare e, mettendomi in ginocchio a terra, impugno tutta la nerchia e me la porto alle labbra. Mentre schiudo la bocca per inghiottirla, sposto lo ...