1. Sono una cosa


    Data: 28/12/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Chiodino, Fonte: EroticiRacconti

    Una cosa. Per lui sono solo una cosa, meno che un giocattolo. Non è neppure bello. Insomma, passabile, normale, normalissimo anzi. Poi è vecchio. Il mio patrigno, il secondo marito di mamma, dopo che è morta, è tornato in America dalla prima moglie. Entrambe, se non sbaglio, di me neppure vogliono sentirne parlare. Legalmente però lui ha la patria potestà. Legalmente dipendo da lui che di me se ne frega. Ha messo tutto a posto tramite un avvocato. Qualche soldo, la parte più piccola di un appartamento in una villetta isolata appena fuori Milano, neanche troppo scomodo per andare al liceo che frequento.
    
    Avrei preferito il classico, ma loro, a suo tempo, mi hanno iscritta allo scientifico. Sarà una pedalata fino allo stradone e poi il tram. Se piove però in tram ci monterò fradicia. Se è bello, neanche prenderò il tram e comunque, dallo stradone, in dieci minuti arriverò a scuola in bici.
    
    Ho traslocato due mesi fa, in piena estate. Dopo appena una settimana, faceva ancora caldo, ho fatto il bagno nella piscina, o Dio, poco più di una tinozza. Ero certa che lui non ci fosse, più che sicura. Avevo anche bussato da lui senza risposta. E' arrivato mentre stendevo il costume ad asciugare...vergognandomi come una ladra ho indossato la vestaglia, ma di certo se ne era accorto, ed ha la macchina fotografica al collo...mi ha anche fotografata? Si mi ha anche fotografata e non una sola foto. Una poi delle foto è oscena, mi gratto tra le gambe...Sai, mi dice, con queste ti ricatto ...
    ... per tutta la vita.
    
    Ridendo, io sono esterrefatta, mi solleva da terra, mi bacia nonostante le mie ripulse, mi tocca dappertutto, basta, si fermi o grido...e chi ti sente? Mi porta di peso in casa, mi tocca, mi carezza, passa con le dita anche li in basso ed io perdo la testa. Mai avevo baciato qualcuno, assolutamente mai, il resto poi... E' peggio di un polipo, continua, io ansimo terrorizzata, caccio un urlo ma siamo ormai in casa nella sua camera. Due schiaffoni mi fanno tacere, stordita, mi abbandono per un attimo, scalcio e mi schiaffeggia di nuovo, ansimo terrorizzata, dolorante, senza fiato. Si sta spogliando, sono giovane ma abbastanza grande per sapere cosa vuol fare. Grido e sono altre botte.
    
    Mi dibatto ma inutilmente, è un uomo, troppo forte per me, alla fine sono legata ed imbavagliata.
    
    Altre fotografie, un rullino intero. E dove mai potrà farle stampare? Poi penso ad altro, a niente altro che a quello che sta per succedermi. Mi benda gli occhi, si allontana per poi tornare poco dopo. Mi slega i polsi per poi legarmeli diversamente, sul davanti. Anche le caviglie sono legate, unite e le gambe sono tenute tese verso i piedi del letto.
    
    Dal piccolo frigobar ha preso una bottiglietta di acqua minerale, la stappa e me la porge. Bevo a garganella, non pensavo di avere tanta sete. Per bere mi ha slegato i polsi. Me li rilega sono nuda, seduta sul letto, non posso difendermi ed ho imparato a sberle a non gridare. Non che possano sentirti, mi da però fastidio, mi ...
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