1. Silvia ed Antonella vanno al mare


    Data: 27/12/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: CxMIII, Fonte: RaccontiMilu

    ... Antonella, che lei fa ondeggiare, approfittando dell’andatura impostale dalle immancabili scarpe dal tacco alto.
    
    Anche questa mattina il suo culo ondeggia vistosamente, mentre lei avanza sugli zoccoli con quattro dita di tacco, anzi visto che sotto abbiamo già indossato il due pezzi, per fare prima una volta arrivate in spiaggia, anche le sue tettone ondeggiano.
    
    A me non ondeggia nulla, sia perché la mia andatura, con le scarpe da ginnastica basse, che porto estate ed inverno (senza calzini quando fa caldo) è molto più regolare, sia perché ho poco da far ondeggiare, anche se so che il mio culetto stretto un poco si muove quando cammino.
    
    Delle volte penso che facciamo male a stuzzicare così tutti questi uomini che stanno a lavorare sotto il sole, ma la mia amica dice che è solo un gioco e non ci può succedere nulla.
    
    Il cancello improvvisato, nel senso che si tratta di un pezzo di lamiera grecata della recinzione, fissato su un telaio di legno messo dalla parte interna, si apre all’improvviso davanti a noi.
    
    Neanche il tempo di capire, delle braccia robuste ci hanno afferrato e tirato dentro al cantiere.
    
    Una mano grande e callosa mi ha impedito di gridare, poi altre mani hanno cominciato a spogliarmi.
    
    C’è voluto pochissimo perché ci spogliassero completamente. Ci hanno lasciato soltanto il costume e poi ci hanno trascinato dentro l’edificio in costruzione.
    
    Non ero mai entrata dentro un palazzo in costruzione, è buffo, dentro è tutto vuoto, non ci sono ...
    ... pareti, porte e finestre, solo il pavimento ed il soffitto, tenuti insieme dai pilastri, e le scale.
    
    Iniziamo a salire le scale, spinte da due di loro che ci tengono le mani dietro la schiena.
    
    I miei piedi scalzi sono a contatto con il pavimento di cemento grezzo, ancora non rivestito, sento con fastidio le asperità dei sassetti e la polvere mentre salgo verso la cima.
    
    Incrocio lo sguardo spaventato della mia amica e continuiamo a salire.
    
    In cima il sole picchia già forte sulle nostre spalle nude e penso stupidamente che la crema è rimasta giù, nella sacca, insieme ai miei vestiti.
    
    Ci fanno sdraiare a terra, a pancia sotto, una di fronte all’altra, poi ci legano polsi e caviglie con del filo di ferro.
    
    Fa male, è duro e ruvido e se provo a muovermi mi scortica la pelle.
    
    Due di loro si avvicinano ad Antonella e le abbassano lo slip del costume.
    
    Lei comincia a gridare ma loro non sembrano impressionati, sicuramente da quassù nessuno sentirà le sue grida.
    
    Le sue grandi chiappe bianche, perché nella spiaggia libera frequentata da famiglie, dove andiamo sempre noi, non è prevista l’abbronzatura integrale, sembrano ancora più chiare, a confronto con il resto del suo corpo scurito da tante giornate al mare.
    
    Arriva un terzo operaio, con in mano un barattolo ed un pennello.
    
    ‘Allora, stronzette, stavate andando al mare, vero? Beh, il sole, per oggi, lo prenderete qui.
    
    Adesso abbiamo da lavorare, ma dopo ci divertiremo un po’. Piuttosto, ma che roba sono ...
«1234...7»