Anime dannate 20 destinazione paradiso
Data: 14/12/2019,
Categorie:
Etero
Autore: fantasypervoi, Fonte: RaccontiMilu
... seguito l’operazione;
– Di questo ne ho sentito parlare, dicono che sia molto soft e eccitante.
Lo dice con voce suadente, calda, quasi sussurrata.
– Adesso lo scopriamo insieme…
Mi avvicino, mi piego in ginocchio, avvicino il sesso a cercare il caldo e
salgo a baciare la mia piccola ragazzina ribelle.
Il movimento verso l’alto del busto porta inevitabilmente al contatto fisico
delle intimità, quando le bocche si uniscono in un bacio profondo, sotto, il
sesso entra facilmente trovando luoghi pronti ad attenderlo.
In queste settimane, il fiore di Patrizia si è abituato alle mie dimensioni e
non ci sono più sobbalzi di sorpresa, ma, solo strette di piacere reclamati e
desiderati.
L’anello vibra toccando la clitoride.
– Oh dio, questo, è sublime…
Mi sussurra appena ha la bocca libera dai miei baci.
– Mi sembra che mille labbra mi stiano baciando e leccando, è pazzesco…
Stringe le cosce ad avvolgere al massimo i corpi.
Tengo un ritmo dolce lasciando che l’anello faccia quello per cui è stato
inventato.
Patrizia, comincia a ancheggiare, è il primo segno del suo avvicinarsi al
piacere.
Le unghie s’impossessano della carne e sfregiano la pelle: quante volte a
casa, ho dovuto trovare scuse per questo suo modo di sentirmi suo.
Comincio a essere più deciso, involontariamente, più violento.
Lei alza la voce, adesso oltre ai sospiri intensi, geme nel suo crescendo.
– Oh Dio, che ...
... bello, è stupendo…
ha gli occhi chiusi, è persa nel suo piacere.
Cerco di fermarla, rallento quasi a bloccare l’azione;
– No, ti prego Maurizio, non ti fermare, è troppo bello.
– Va bene piccola.
Le metto le mani sotto il sedere e spingo deciso facendola urlare per la prima
volta, poi, la scopo veramente fino al possibile del mio corpo.
Trenta secondi di passione pura, senza limiti, solo sesso per dare piacere,
dove non pensi a niente e non chiedi niente, lasci che i corpi si scontrino e
facciano la loro guerra.
Trenta secondi dopo, distrutti, sfiniti, appagati.
Ancora uniti. I sudori si sono incontrati e salutati.
Il fiato sta tornando, mentre lei mi accarezza i capelli appagata.
Scivolo sul corpo per adagiarmi all’entrata del suo piacere, la guardo un
attimo, capisce cosa sta per succedere.
m’immergo in lei con la lingua.
Le mani avvinghiate alle cosce.
Non la sto leccando, la sto scopando con la lingua!
Lei, come scossa da corrente elettrica, comincia a divincolarsi, il sedere
bloccato sulla poltrona, cerca spazi nuovi per scappare da quell’attacco
selvaggio.
Mi dirigo alla clitoride e trovo il bottoncino duro, lo stringo leggermente
con i denti, poi, al suo;
– Oh dio, fermo, fermo…
la lascio libera.
Quando la sento rilassata, entro e succhio ferocemente la clitoride.
Uno scatto fisico a scappare, le gambe impazzite alla ricerca della testa per
cercare di fermare il movimento ...