1. La caduta di Serena - capitolo 10


    Data: 06/12/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Lesbo Autore: subbywife, Fonte: xHamster

    ... disperata Serena… ma Marco, conscio del pc che registrava, voleva di più…
    
    Senza salire sul letto, si chinò sulla sua puttana, prendendole un capezzolo tra le dita… titillandolo lentamente, e notando piacevolmente come Serena subito ansimava…
    
    “Non c’è tempo, puttana… Stefano sarà qui a minuti, lo sai…” le disse quasi dispiaciuto…
    
    E Serena esplose.
    
    “Non me ne frega nulla!!! Che si fotta anche lui!!!!Che vada a fare in culo anche mio marito!!! FATEMI GODERE, MAIALI!!!” urlò isterica la donna, alzando il capo per quanto possibile, prima di farlo ricadere esausto sulle coperte, chiazzate in più punti di umori…
    
    “Bene” disse Marco, ora sorridente “direi che sei cotta a puntino, puttana. Ma quando dico no, non voglio proteste. E’ chiaro?” disse aumentando la pressione sul capezzolo.
    
    Serena si morse il labbro, sentiva l’avvertimento di Marco sul suo corpo… la tortura del piacere… o per meglio dire, della negazione del piacere, si affiancava alle costrizioni, alle umiliazioni, all’esporsi davanti a chiunque… Ubbidire. Sempre e solo l’unica scelta.
    
    “Sì…” bisbigliò sconfitta.
    
    “Ottimo. Paola, slega la puttana e falla rivestire, spiegale anche cosa dovrà indossare domani.” Precisò Marco, chiudendo il pc e dirigendosi verso la scala, per attendere Stefano.
    
    Paola raggiante e appagata, sciolse le polsiere e le ripose nella sua busta assieme ai collari, nel contempo estrasse degli abiti. Serena ancora non si alzava, sfinita e incredula da quanto le era appena ...
    ... stato fatto.
    
    “Su su, gran signora, vestiti. O l’imbecille ti becca nuda in una stanza che sa solo di sesso… oh, ti suggerisco anche di nascondere questa coperta… sai, è umidiccia.” Disse civettuola, osservando divertita Serena alzarsi di s**tto e rendersi conto del fatto che effettivamente la coperta era chiazzata in più punti… veloce si alzò, prese la gonna, maglia e sandali e indossò tutto in un baleno, poi raccolse rabbiosamente la coperta, e la infilò alla bell’e meglio nell’armadio...
    
    Una volta richiuso, si appoggiò all’anta con la mano sulla fronte, disperata… la realtà le cadeva addosso… la realtà di quanto aveva appena fatto… il peso delle catene che le avevano messo addosso… catene invisibili che pesavano come macigni... e la realtà del fuoco che aveva nel ventre… avrebbe solo voluto accucciarsi per terra, riposare, dimenticare i due bastardi… dimenticare il fatto che sempre, sempre riuscivano a farle fare ciò che volevano e a guidarla verso l’umiliare sé stessa, a farle accettare le perversioni tramite l’esigenza del piacere… Dimenticare…
    
    Ma Paola la richiamò subito all’ordine.
    
    “Gran Signora, ti appoggio sul mobile i vestiti che dovrai indossare domani, per venire al lavoro.” Disse, riponendo gli abiti presi dalla borsa sul mobile dove stava anche il suo pc.
    
    Serena si riscosse un attimo, non capendo…
    
    “Come… che vestiti? Cosa sono??” disse guardando l’ordinato mucchietto.
    
    “Oh, è roba che ho indossato io qualche giorno fa, ancora da lavare… ma tu ti ...