1. Il testimone dello sposo


    Data: 05/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... preorgasmiche si fecero più corpose e Armando se le gustava, mulinando la lingua attorno alla cappella sbavata.
    
    Non era la prima volta che praticava questo esercizio di rilassamento, per cui sapeva il fatto suo, sapeva come muoversi e quali punti stimolare. Ricordava quando era successo a lui che doveva dare un esame all’università ed era talmente agitato da sembrare un istrice in crisi di astinenza, e un amico gli aveva praticato il trattamento. Beh, aveva fatto l’esame tranquillo e rilassato e aveva preso trenta e lode: da allora non aveva mai mancato di aiutare altri in difficoltà, come adesso Filippo, appunto.
    
    È così che si fa tra amici, ci si aiuta l’uno con l’altro e non si va tanto per il sottile. È così che si misura la vera amicizia.
    
    Certo, col tempo aveva superato quel po’ di ripulsa iniziale, gli era venuto sempre più naturale; ultimamente si era accorto perfino che quasi gli piaceva, o per lo meno lo praticava sempre più volentieri. Qualcuno potrebbe malignare che stava passando all’altra sponda, ma lui non aveva dubbi sul fatto di essere normale, che gli piaceva la figa: era solo un favore ad un amico quello che faceva… e nessuno se ne era mai lamentato.
    
    Intanto, l’azione congiunta della bocca degustante sulla cappella e della mano saliscendente sul gambo del pisello cominciò a produrre i suoi effetti, spingendo Filippo sempre più vicino al punto di non ritorno. Quando, scosso dai brividi e dal tremito profondo, Filippo realizzò che il liquido ...
    ... nelle cavità scrotali premeva con forza per uscire, minacciando una strage:
    
    “Oh… vengo… vengo…”, riuscì a sospirare.
    
    Ora, tutti ci saremmo aspettati che Armando si tirasse indietro, che si deboccasse dal pomello del cavicchio e si portasse a debita distanza, onde non essere investito dallo spruzzo imminente… Ce lo saremmo aspettati, certo... ma credo che Armando ci avrebbe sorpreso tutti, perché non solo non si mosse, ma addirittura continuò con maggior foga sia il succhiaggio che il manuale segamento.
    
    Il risultato fu che dopo una scossa alquanto violenta, accompagnato da un gemito strozzato, si ritrovò la bocca piena di liquido denso e viscoso, che lui si affrettò a ingoiare, mentre continuava con la medesima foga a succhiare e segare. Finché:
    
    “Oh… basta, basta, ti prego, - lo supplicò Filippo,scosso da brividi e tremori ancora più violenti – basta, mi fai morire…”, e gli pose una mano sulla testa, costringendolo a fermarsi.
    
    Armando si riscosse con aria stranita, si tolse dalla bocca l’uccello ormai molle e svuotato di Filippo e gli sorrise.
    
    “Pfuih… - fece quello, esausto, abbandonandosi del tutto sul letto – che storia…”
    
    Filippo si rialzò e gli si sedette accanto.
    
    “Va meglio?”, gli chiese premurosamente, biascicando un po’, per via della lingua ancora impastata di sborra.
    
    “Altroché!...”
    
    “Dai, allora: fatti la doccia e vestiti, ché si è fatto tardi. Ci vediamo in chiesa.”, disse Armando alzandosi e battendogli un colpetto sulla coscia.
    
    “Non ...