1. Applausi e luci


    Data: 04/12/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Il teatro a dire il vero m’ha sempre annoiato, perennemente infastidito e perfino nauseato, al disopra di tutto e in special modo quelle sinfonie che tanto incantano e che piacciono in modo categorico a mio padre, però da qualche tempo molti hanno finalmente capito perché tutti la chiamano definendola in ultimo musica da camera. Mio papà difende e spalleggia oltremodo i grandi musicisti austriaci e tedeschi, in fondo in realtà conquistano e piacciono anche me, sennonché tre ore di musica sinfonica a teatro nel bel mezzo della sala sono parecchio impegnative e alquanto pesanti d’assorbire.
    
    In compenso, io mi sono sempre accorta che non sono la sola e unica a dormire, perché di là seduta più avanti c’&egrave mia madre, qualche fila più in là c’&egrave mio fratello e la solita coppia di personaggi interessanti e persino coinvolti che assiduamente ci accompagnano. Numerosi ascoltatori in conclusione, infatti, al termine dei primi brani hanno già candidamente contratto acquisendo quello che in perfetta espressione di distinzione si chiama indisposizione, malore o talvolta mancamento, perché più in concreto questi signori effettivamente s’addormentano di brutto in un istante, salvo per poi recuperare tentando di riprendersi grossolanamente non appena il bracciolo della poltroncina sfugge sottraendosi da sotto i loro gomiti. Altri, viceversa, crollano e si piegano addirittura all’indietro, però il loro atteggiamento e il loro aspetto fanno sì che si ridestino in breve, sennonché ...
    ... imperterriti si ritrovano dritti di nuovo con le orecchie tese, almeno per i prossimi cinque minuti, perché salvi rimangono soltanto se termina il primo tempo.
    
    Una volta, invero, un signore distinto ed elegante che mio padre s’accaniva sempre di portarsi appresso durante un assolo di violino, seduto proprio di fronte a me e a mio fratello, crollò tanto bruscamente e il relativo ritirarsi all’insù istintivo a modo di molla gli fece cadere il riportino sulle mie gambe, lui non s’accorse e mio fratello la peste come lo definisco io, prese lo scalpo e lo lanciò lontano in mezzo all’uditorio ridendo. Le espressioni d’imbarazzo e di sventura stampate sul viso delle persone alla fine della serata, fecero sì che da quella volta il signore non venne più in platea, ma scelse un tranquillo e lontano palchetto in seconda fila lontano da occhi curiosi e impiccioni. Questa sera abbiamo avuto gli abituali biglietti in omaggio per la prima serata, in sostanza il concerto &egrave di quelli pregevoli e d’ottima fattura, perché io l’ho già ascoltato in un teatro, soltanto che questi sono artisti definiti di ‘seconda classe’, sicché io m’immagino che noia e che palle che saranno, per il fatto che oltre alla musica in sottofondo s’intuiranno e si sentiranno perfino le note di disappunto e di netta insoddisfazione dei seppur pochi presenti intenditori, tant’&egrave che io e il mio fratellino minore siamo riusciti a farci prenotare un palchetto defilato e lontano da occhi invadenti, così almeno ...
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