1. Valeria (ri)scoperta


    Data: 02/12/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: Ab77, Fonte: RaccontiMilu

    ... pedala”…
    
    Aprii anche i bottoni del suo pantalone, e iniziai ad armeggiare dentro le sue mutandine nere… era un lago, ma feci finta di nulla. Giocai col suo clitoride sfregandolo col medio, mentre l’indice cercava quella vagina piena di umori…
    
    “Mamma mia – iniziò a dire con un filo di voce – te mi farai morire”.
    
    “Te l’avevo detto – risposi – e questo è niente”.
    
    “Ma che hai in quelle mani – disse – sei un pranoterapeutaaaaaaaaa ahhhh ahhhh”…
    
    Volevo farla soffrire un po’, rallentando il suo orgasmo: tirai fuori la mia mano piena dei suoi umori. Ero curioso di vedere fino a che punto fosse perversa e in grado di scandalizzarsi. Annusai il suo succo, che a dire il vero, complice anche la fitta peluria non emanava un buon odore, e le infilai il dito in bocca.
    
    “Puah – gridò -, ma tu sei perverso” disse sputando il frutto del suo piacere, salvo poi assaggiarlo non molto convinta…
    
    “Te l’avevo detto – esclamai – e questo è niente, credimi”…
    
    Continuai quel titillamento per cinque interminabili minuti, mentre sentivo la sua lingua leccare il mio lobo, io cercavo di resistere, ma era davvero difficile…
    
    “Come godo, maiale – ripeteva sparando frasi senza senso – e pensare che ci conosciamo da anni, e ci voleva l’università per farci vivere questi momentiiiiiiiiii… ahhhh ahhhhh basta ti pregoooooooo”.
    
    Naturalmente non avevo intenzione di smettere, e continuavo il mio giochino: le presi gli slip e glieli tirai su, in modo che la striscia sul davanti le ...
    ... strusciasse la vagina, mentre io giocavo con la sua folta peluria…
    
    Erano passati già dieci minuti dall’inizio di questa avventura, e volevo lasciare il segno… Fu così che stavolta entrai di nuovo con due dita in quelle mutandine fradicie, ma volli andare al massimo: con l’indice sfregato il clito e trovai il pertugio per infilare il medio nei dintorni del suo orifizio anale…
    
    “Nooooooo, che cazzo fai – sembrò bloccarmi -? Noooo noooo…”
    
    Usai una tattica “attendista”, e girai attorno a quel buchetto in senso circolare… “ahhhhhhh porcooooooo bastaaaaaa – urlicchiava -, mi farai morireeeeee”…
    
    Era il segnale di resa…. affondai una falange nel suo ano, e poi un’altra… il tutto senza lasciare scoperta una fica ridotta a un lago…
    
    “Ahhhhh, oddioooooooooo”… e poi calò il silenzio.
    
    Era venuta copiosamente, me ne accorsi solo dopo qualche secondo. Restò seduta su di me con la testa china, poi si girò e iniziammo a pomiciare come due innamoratini…
    
    “Ma che m’hai fatto stamane, ma che m’hai fatto stamane – mi ripeteva -. Erano anni che non godevo così. Ma ora come faccio a tornare a casa così ridotta, che sono tutta incollata?”…
    
    Un attimo di pausa, anche io dovevo rifiatare mentre mi annusavo con avidità le mie dita zeppe di umori.
    
    “E tu non hai goduto però – mi disse ricomponendosi – mi sento una stronza”.
    
    “No no, io godrò tra poco – risposi -. Hai detto che sono perverso? Nessuno è perverso. Ognuno cerca il piacere nei modi più disparati… ora tocca a te ...
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