1. Valeria (ri)scoperta


    Data: 02/12/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: Ab77, Fonte: RaccontiMilu

    ... chiese sorridendo – parli davvero?”
    
    “Ma scherzi – dissi -, tu piuttosto non buttarti giù”.
    
    “Dio come son scomode queste panche – disse – ti dispiace se mi siedo sopra di te? Almeno così staremo meglio, tu spieghi e io prendo appunti”.
    
    “Ok – risposi -, vediamo se riusciamo a cavare un ragno dal buco”… E mi sorrise maliziosa…
    
    Dopo due minuti, a dire il vero, iniziavo a dar segni di insofferenza: in effetti Valeria era un po’ sovrappeso, e le gambe iniziavano a farmi male, ma non avevo il coraggio di dirglielo. E così, trovavo scuse per dimenarmi, col risultato che lei aveva capito e tornò buia.
    
    “Vedi che avevo ragione – si girò -? Nemmeno tu mi reggi, eppure non sei certo magrolino, anzi”.
    
    “Macchè dici – balbettai inventandomi la prima scusa – è che ho la sciatica infiammata”.
    
    “Allora mi sporgo di più – rispose dandomi il culo praticamente teso inarcando la schiena – così non ti faccio male”…
    
    Inutile dire che l’attenzione scemò di colpo: il contatto con quel sederone sì sfiorito ma sempre appetitoso, mi risvegliò, e a stento cercai di nascondere l’erezione. Lei si sfregava non so quanto ingenuamente…
    
    Ad un certo punto, visto che rischiavo la figuraccia, mi confessai a lei: “Vale posso dirti una cosa?”
    
    “Dimmi Albe”
    
    “Me l’hai fatto venire di marmo, così scoppio…”
    
    “Dai stupido – sorrise diventando rossa come un peperone -, mi metti in imbarazzo”.
    
    “Dico davvero, non sto scherzando”
    
    Quella stronzetta allora a dispetto aumento ancor di più ...
    ... il suo movimento avanti e indietro, e la mia tuta non nascondeva la mia erezione… era una specie di smorzacandela con lei di spalle, l’unica cosa è che eravamo vestiti: io con la tuta, e lei col jeans… Non ci tenevo a far la figura dello stupido, e lei sapeva che non lo ero. Ero tentato di andare avanti, ma avevo paura di aver equivocato, e la paura di una figuraccia mi bloccò. Lei intanto continuava a premere su di me, senza ritegno, pur facendolo con classe per non farsi scorgere che in realtà aveva un piano ben preciso… cosa che capii dopo!
    
    E così, all’improvviso, iniziai a massaggiarle l’interno coscia… la sentivo ansimare, e feci finta di nulla.
    
    Era un massaggio innocente, ma quando per gioco le solleticai i fianchi, mi resi conto che potevo osare.
    
    Di colpo si girò di scatto: “Oddio – pensai dentro di me -, ora arriva il casino”…
    
    E invece, pudicamente senza nemmeno guardarmi negli occhi esclamò: “Lo sai che piace anche a me – mi disse -? E il fatto che siamo praticamente soli in tutto questo piano mi fa eccitare ancora di più. Però sono combattuta”.
    
    “Oh Vale per favore – risi – attenta e parlo seriamente, che questa mattina te la ricorderai per tutta la vita”.
    
    Presi il coraggio a due mani, le abbassai la zip e iniziai a lisciarle gli slip: era già bagnata…
    
    “Ahhh – esclamò -, vedi che non racconto balle? Mi sto vergognando come mai in vita mia, ma non riesco a fermarmi…”
    
    “Ssshhh… – le dissi tappandole la bocca -. Hai voluto la bicicletta? E ora ...
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