Visita in ambulatorio
Data: 27/11/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Jimpoi, Fonte: EroticiRacconti
... pene duro come una pietra. Notai che era molto grosso in erezione, più di quello del mio ragazzo. Iniziavo a sentirmi leggermente umida fra le gambe, ma dissi con tono più professionale possibile: «Adesso ti fa male?».
«No, adesso no», rispose. Sentii l’eccitazione nella sua voce.
Iniziai a segarlo lentamente, percorrendo con la mano ancora guantata tutta la lunghezza del suo pene. Dopo due o tre volte chiesi di nuovo: «Ti fa male così?».
Fece no con la testa. Strinsi di più con la mano mentre aumentavo un po’ la velocità.
«Adesso?», di nuovo rispose negativamente.
Io ormai ero completamente bagnata: il fatto di masturbare mio cognato era strano, ma fatalmente eccitante.
«Allora dobbiamo proseguire con un esame più accurato», dissi.
Mi tolsi i guati di lattice e ripresi in mano il suo pene, lo sentivo meglio a mani nude: era duro e con una grossa vena che lo percorreva sopra. Con l’altra mano gli massaggiavo con forza i testicoli, quasi a spremerlo.
Iniziò a gemere piano, ma non di dolore. A quel punto io ero eccitata al massimo, sbottonai completamente il camice e lo lasciai scivolare a terra, mi tolsi le decolté nere con il tacco 10 e salii sul lettino a cavalcioni di Luca, spostai di lato il perizoma aperto sul davanti e coordinato con il reggiseno e feci entrare il suo pene durissimo dentro di me. Scivolò dentro senza sforzo.
Luca era ammutolito, ma ormai era in balia di me e della sua eccitazione. Iniziai a muovermi su e giù sentendo il suo ...
... pene grosso aprirmi e arrivarmi fino in fondo alla vagina.
Iniziai a gemere di piacere e gli chiesi: «Adesso ti fa male?».
Lui come risposta iniziò a sbattermi forte muovendo il bacino, io slacciai il reggiseno e lo gettai a terra, offrendogli da baciare il mio seno sodo. Lui mi baciò e mordicchiò i capezzoli mentre mi palpava insistentemente il sedere con ancora il perizoma.
«Cambiamo posizione, così vediamo se ti farà male», dissi quasi gridando di piacere.
Mi misi a pecorina i piedi, con la pancia appoggiata al lettino, lui si mise dietro di me e iniziò a leccarmi la vagina, strappandomi gemiti di piacere. Spostò di nuovo di lato il perizoma e poi mi penetrò con forza facendomi venire più volte.
Stringeva le mie chiappe tonde facendomi quasi male, ma la cosa mi eccitava ancora di più, così iniziai a muovermi anche io a ritmo gemendo forte. I nostri corpi sudati scontrandosi producevano dei forti schiocchi.
«Non venirmi dentro! Devo prendere un campione della tua sborra», dissi sentendo che i movimenti di Luca si facevano più irregolari. Mi inginocchiai davanti a lui ed iniziai a segarlo velocemente. Quasi subito lo sperma schizzò violentemente dalla suo glande gonfio raggiungendo la mia bocca, il mio viso e colò anche sul seno. Ne aveva davvero tantissima e molto densa e calda.
Io ingoiai quella che avevo in bocca e ripulii con la mano quella che avevo addosso, poi gli dissi ansimando: «Anche l’esame dello sperma è a posto. Per il resto, quando vuoi fare ...