1. Non t’ha dimenticato


    Data: 19/11/2019, Categorie: Lesbo Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... sole cocente della Sicilia, avvampate anch’esse dalla voglia che le consumava irrimediabilmente dentro.
    
    Ci misero un’eternità ad arrivare, poiché di tanto in tanto dovevano fermarsi appoggiandosi contro un muro per mangiarsi a vicenda la bocca di baci, per insinuare mani ansiose e irrequiete sotto le gonne, incuranti degli sguardi indiscreti delle donne nascoste a spiarle dietro le persiane. Perché in questa terra si sa, sembra che non ci sia nessuno in giro, però tutti conoscono, guardano, origliano, sanno e vedono. La casa di Livia era un’oasi, un fresco riparo agli occhi, anche a quelli del sole. L’interno era essenziale: pochi mobili in noce scuro, forte e massiccio, in contrasto con il bianco accecante delle pareti, in ombra a quell’ora del pomeriggio con le persiane semichiuse per mitigare il caldo e appena un filo di luce ad illuminare la polvere fendendo l’aria d’agosto come una lama.
    
    Livia spinse l’amica in camera senza darle nemmeno il tempo di pensare: aveva troppa voglia di lei, a lungo inespressa e sottaciuta e dunque carica di carnalità e di manie contenute a lungo. Senza spogliarsi caddero sul letto antico in ferro battuto che si lamentò appena, eccitato anche lui per ciò che accoglieva. Le mani di Livia che percorrevano il vestito turchese di Carla lo alzarono lestamente fin sopra alle cosce, seguendo la curva dei fianchi, dopo i seni, fino a portarsi dietro la nuca per attirarla a sé e baciarla con passione scopandola in bocca.
    
    Se fosse stata un ...
    ... uomo le sarebbe stato già dentro risalendole decisa lungo il ventre, perché probabilmente fu quella la sensazione che provò quando le tirò via con uno strappo deciso l’intimo scollato che la copriva appena, giacché con una mossa fulminea le fu dentro con le dita della mano, poi con la lingua e con i pensieri. Digradò con la bocca lungo le gambe levigate guizzando ogni centimetro di pelle, avvolse le caviglie con la sua lingua, le amò come fosse un fallo da accarezzare intorno e risalì piano soffermandosi dietro la piega del ginocchio, lungo le cosce tese allo spasimo, per tuffarsi in mezzo a quelle altre labbra che parlavano la sua stessa lingua.
    
    Carla conteneva a stento tanta passione, non aveva quasi il tempo di rispondere a quell’assalto che le divorava assieme alla carne ogni proposito e qualsivoglia volontà residua. Le piaceva quella donna così calda, impetuosa e violenta, da superare in emozioni e in stimoli erotici qualsiasi uomo. Doveva però fermarsi o il suo piacere sarebbe esploso troppo, smisuratamente in fretta. Le agguantò il viso tra le mani togliendola a malincuore dal suo nido caldo e la guardò a lungo quasi per cercare un perché, quasi per chiederle dove era stata in tutti quegli anni, eppure le parole non servivano, perché la passione senza freni di Livia era un male contagioso e anche lei la baciò con passione, quasi con rabbia come per volersi riappropriare del tempo perduto.
    
    Non ci fu effettivamente il tempo di pensare ad altro, dal momento che Carla ...