1. Quando la noia è la tua amica migliore


    Data: 14/11/2019, Categorie: Autoerotismo Etero Sensazioni Autore: iprimipassi, Fonte: RaccontiMilu

    L’astronomia è sempre stata una mia grande passione. Spazi immensi da esplorare, miliardi di anni di storia, e chissà quanti altri mondi, quante altre civiltà, quanti altri esseri viventi stanno scrutando il cielo da ogni angolo dell’universo, mentre io faccio la stessa cosa in questa notte impreziosita da un cielo terso e ricco di puntini luminosi. Chissà quanti guardano verso di me mentre io guardo verso di loro. E chissà a cosa pensano, quali preoccupazioni, quali gioie, quali dolori stanno vivendo in questo istante. I sentimenti, magari, sono universali. Ci sarà chi ha lo sguardo rivolto al cielo alla ricerca di un caro scomparso, chi guarda in alto con aria sognante per un amore appena nato, e chi lo fa a mo’ di consolazione per un rapporto interrottosi di recente. E ognuno penserà che la sua storia sia unica, che nessuno abbia mai provato il suo stesso dolore, o raggiunto le medesime vette di gioia. Tutto questo può essere terapeutico. Pensare che esistano centinaia di miliardi di stelle per ognuna delle centinaia di miliardi di galassie che affollano il nostro universo. Un numero di civiltà avanzate che non saprei neppure lontanamente quantificare. Quasi quattordici miliardi di anni di storie, di evoluzione, di apocalissi, di guerre e di passioni. E noi, che in tutto questo siamo solo un puntino infinitesimale. Noi esseri umani, che se racchiudessimo l’intera storia dell’universo in un solo anno, ne rappresenteremmo a stento gli ultimi secondi dell’ultimo giorno. Noi, ...
    ... così piccoli rispetto al Tutto, eppure in grado di provare emozioni così grandi e intense da farci pensare di essere unici, speciali, straordinari. E magari è proprio questa nostra aspettativa a renderci tali.
    
    L’aria frizzante della notte mi riporta bruscamente alla realtà, strappandomi alle mie elucubrazioni in perfetto stile John Dorian e imponendomi di rientrare in casa. Ho da poco curato una brutta influenza, non ci tengo a ricaderci.
    
    Mi sdraio sul letto, un’occhiata distratta al cellulare. Ore 2.37 di questa notte infinita. Vorrei scriverti, ma lascio stare. Per dire cosa, poi? Entrambi sappiamo già tutto. Entrambi ci siamo detti tutto. Poso il telefono. Mi rimetto supino, mani dietro la nuca e sguardo rivolto al vetro della portafinestra.
    
    Pensieri di nuovo liberi di vagare.
    
    Mi sento uno stupido, in fondo. Tanta magnificenza, tanta grandiosità nel disegno universale, e io, che sottovaluto tutto questo per concentrare i miei pensieri quotidiani esclusivamente su di te. Come andare al Louvre e incantarsi a guardare l’interruttore della luce. Non faccio in tempo a finire di pensare l’ennesima stupidaggine della serata, che subito me ne viene in mente un’altra. Forse l’amore è effettivamente l’interruttore della luce nella nostra vita. Forse l’amore non è un bel quadro, è l’interruttore che ci permette di illuminare la sala e renderci conto della bellezza di quell’opera d’arte. Non è la luna, è il dito che ce la indica. Non è una stella lontana, è il telescopio ...
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