1. Nostalgie e ricordi


    Data: 05/11/2019, Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... dapprima con un dito, in quell’occasione era manifestamente inquieta e tesa, lui se ne accorse iniziando a pronunciare parole d’amore con una dolcezza ormai dimenticata, lei iniziò a rilassarsi e il buchino divenne cedevole e morbido, prima un dito poi due, dato che era lei a dettare il ritmo muovendo il ventre, successivamente era lei che decideva quanto affondare. Era eccitatissima e lui di più, al punto che la fece alzare e la posizionò a quattro zampe, dapprima la baciò bene tra le natiche riempiendola di saliva, dopo inumidì il suo cazzo che appoggiò a quella misteriosa e segreta entrata. Annunziata lo voleva, eppure era un po’ contratta, tuttavia appena lui spinse ebbe un sussulto e un lamento fuoriuscì dalle sue labbra:
    
    ‘Sta’ tranquilla, vedrai che ti piacerà. Rilassati amore e spingi indietro, che così sei bellissima’ – le ripeteva lui rincuorandola.
    
    Nino lentamente riuscì a penetrarla a ogni spinta un po’ di più, usciva quasi completamente per poi riaffondare con lentezza, per assaporare quell’eccitante tunnel facendole adattare il membro, finché non entrò completamente osservando scomparire il suo cazzo tra quelle natiche chiare e sode iniziando con movimenti naturali seguendo l’istinto e la passione, alla fine esplose in un energico e poderoso orgasmo imbrattandola a dovere, più tardi la riempì baci e di carezze per tutta la notte facendola sentire unica, come ogni volta che s’amavano carnalmente.
    
    Una lacrima attualmente scende sul volto di Annunziata ...
    ... rigandoglielo, perché quel vibrante ricordo e quell’andato rimpianto &egrave sempre così attuale e vivo in lei, per il fatto che nessuno l’ha giammai più considerata né trattata così. Dov’&egrave finita quell’Annunziata, con i suoi sogni, con la sua voglia d’amore e di dolcezza? E lui? Non sapeva rispondere, sapeva soltanto che Nino era sparito e che questo l’aveva fatta delirare sia dal dolore quanto dal tormento, lei era consapevole soltanto che al momento era un’altra Annunziata, la prostituta, la puttana da usare, da umiliare e da pagare, poiché era rimasta una donna internamente nell’animo calcolatrice, fredda e insensibile, abile ed esperta nel fingere ingannando a modo i suoi clienti. Avventori esigenti, pignoli e pretenziosi che le mettevano le dita dovunque, senza chiedere e con forza, quasi fosse una bambola con due vagine, dato che la penetravano brutalmente, imponendo e pretendendo la massima arrendevolezza, mettendoglielo tra le natiche soltanto ed esclusivamente per le loro lascive e scostumate esigenze di piacere.
    
    Del resto, si cercano queste necessità e queste pretese da una prostituta, eppure &egrave inutile che lo neghi a sé stessa, perché l’altra Annunziata c’era ancora eccome dentro di lei, perché in quel pomeriggio era uscita prepotentemente lasciandole l’amarezza, il dispiacere e il dolore. Uno sguardo furtivo all’orologio la richiamava all’incarico, giacché era tardi, visto che non c’era più tempo per la mancanza, per la nostalgia, per i ricordi e per i ...