1. Un Weekend mio e Tuo.


    Data: 30/10/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: ArNy, Fonte: RaccontiMilu

    ... piatto. Sei felice, siamo io e te. Iniziamo a parlare mentre finisci di mangiare, sorridiamo, siamo ancora emozionati, ma stemperiamo un po’ gli animi.
    
    Appena finisci appoggio il piatto, ti faccio avvicinare. Ti accoccoli sulle mie gambe, ti coccolo i capelli. Voglio ancora che questo momento duri. Ti sorrido, ti guardo, ti indico i piedi.
    
    Ti chini a baciarli, ad adorarli. Non mi eccita il fatto che tu li baci, ne avevamo parlato. Mi eccita il tuo prostrarti. L’adorare la mia figura. Come diceva V per Vendetta non &egrave l’edificio ad essere importante, ma il simbolo che gli uomini gli attribuiscono. E questo per noi a significato. Ti pieghi. Li baci. Resti giù.
    
    Ti afferro per i capelli, ti bacio.
    
    ‘Sei Mia, piccola’
    
    ‘Tua’ flebile esce dalla tua bocca sorridente. In questo weekend sono successe un mucchio di cose. Tante, troppe no, ma tante si. Sono sicuro che mi fai stare bene, che mi appartieni, che adori il Tuo Padrone, e questo &egrave qualcosa che non posso non amare della mia schiava. Non voglio “declassare” il termine, penso sia qualcosa di più forte dell’apprezzare, &egrave quel sentimento che ti fa sentire bene, dolcemente apprezzato, devotamente unico. Sei TU, quella persona, quel fulcro, quel tutto che plasma e che fa fuoriuscire emozioni che sono difficili da mettere su carta. Sono da provare. Davvero.
    
    Ho iniziato a legarti, poco alla volta. Prima solo i polsi, per vedere cosa provavi. E mi hai chiesto di farlo anche per diletto, per noi. Un ...
    ... pomeriggio così ti ho fatta inginocchiare, ai miei piedi. Stavi li tranquilla, adoro quei momenti nostri. Mi fai sentire veramente adorato. Ma avevo voglia di quel tocco, non so, quel tocco fuori dalla nostra routine di sottomissione. Ti indico una mensola, sai che lì tengo tutti gli oggetti che sto coltivando, chiusi in sacchetti o scatole.
    
    “la borsa di Tiger, tutta. Portala qua schiavetta.”
    
    Ti alzi, sussurri un:” Subito Padrone”, e come dici tu, zampetti verso la mia stanza, prendendo quello che ti &egrave stato chiesto. So che sei emozionata, e so che sbircierai. Quando la vedi e sbirci ti scappa un:”Oh!”. Si, corde.
    
    Ti sorrido, mi fa piacere vedere come il tuo volto si trasforma facendomi capire quello che ti passa perfettamente nella testa. Forse molte persone alla sbirciata si aspettavano una punizione, io stesso sorridendo l’ho pensato mentre rivivo quel momento. Eppure, beh, eppure mi sciogli. Mi piace sentirti Mia, emozionarti, donarti quello che posso, dolore, amore, emozioni, protezione. Mia. Lo sai.
    
    Così appoggio il sacchetto, ti faccio inginocchiare di nuovo senza dover dire alcunch&egrave. Mi fermo, ti alzo il mento, sorrido. Ricambi. Riabbassi lo sguardo.
    
    Un dito spinge sul tuo mento, torni a guardarmi.
    
    “Ora schiava voglio legarti. Ricordi la safe? -Annuisci-, benissimo piccola. Resta ferma così.”
    
    Inizio a prendere la corda con cui ho iniziato a legare. Si la prima persona che ho legato in tutta la mia vita forse leggerà questo racconto ed ...