1. Schiavo di lusso,


    Data: 30/10/2019, Categorie: Etero Autore: nymphomaniac_, Fonte: RaccontiMilu

    ... C’erano momenti che, nonostante la mia condizione di subalterno, mi permetteva di cavalcarla, ma poi finivo sempre sdraiato supino sul letto, con i suoi tacchi che mi penetravano la pelle della schiena.
    
    Chiunque, dovrebbe provare a farsi camminare sulla schiena da una donna: &egrave una sensazione paradisiaca. Più il tacco &egrave fino, più si prova piacere.
    
    Dopo che aveva finito di usarmi mi riponeva nella cuccia, legandomi tramite il guinzaglio ad un gancio appositamente montato accanto alla cuccia. Mi piaceva molto quella nuova vita: a volte invitava delle sue amiche a prendere il t&egrave, ed io da bravo schiavetto sottomesso, con un perizoma di pelle e una piccola camicia con la scritta “Born to be a loser”, svolgevo la mansioni da cameriere. Per volere della mia porca Padrona, spesso dovevo anche accontentare anche le sue amiche: a volte mentre parlavano o fumavano, dovevo farle dei massaggi ai piedi, oppure leccarglieli direttamente, oppure anche lucidare con la lingua le loro scarpe firmate. Prada, Fendi, Dolce&Gabbana, Jimmy Choo, Manolo Blahnik, tutte le loro scarpe dovevano essere lucidate a dovere, così come i loro alluci ed i loro talloni. Le sadiche nel frattempo ridevano, e mi schernivano; a volte partiva anche qualche frustata, ed io con il capo chino rispondevo:” Padrona chiedo perdono!”.
    
    Un giorno venne una delle sue migliori amiche e la Padrona decide di fare un piccolo gioco:” Tu starai su quella sedia, non dovrai alzarti, muoverti ne tantomeno ...
    ... toccarti l’uccello. Sono io che decido quando devi venire, se ti tocchi ti taglio una mano.” Non capivo come mai mi avesse dato quell’intimidazione, ma poi tutto mi fu molto chiaro. Una volta seduto, lei e la sua amica cominciarono a toccarsi, a baciarsi: si leccavano i capezzoli, si masturbavano, si leccavano i genitali in profondità per poi tornare a baciarsi in bocca. La Padrona prende un paio di mutande con incorporato un finto pene di silicone e comincia a fottere la figa della sua amica: la mia Padrona era veramente perversa. Se la montava come uno stallone monta una puledra, infilando il cazzone di silicone prima nella figa e poi nel culo, intercambiando buco ogni cinque minuti.
    
    A quella visione paradisiaca, il mio pisello non poté fare a meno di indurirsi come il titanio, lo sentivo premere contro l’intimo e pulsare, mentre i miei istinti primordiali mi dicevano di alzarmi in piedi e fottere quelle due cagne. Tentai di resistere, ma non era affatto facile. Le due troie sadiche lo avevano capito e mi guardavano, ridacchiavano, godevano.
    
    Non me ne frega un cazzo: mi alzo, vado verso di loro e tolgo il cazzo finto della mia padrona dal culo della sua amica. Lei cade a terra e io infilo il mio pistone bollente nel culo squarciato di quella cagna della sua amica. La monto come una cavalla, la sculaccio afferrandola per i capelli. Lei urla e ride, le squarcio l’orifizio anale con la mia verga, e intanto le infilo in bocca il suo micro tanga targato “Victoria’s Secret” , ...