1. Schiavo di lusso,


    Data: 30/10/2019, Categorie: Etero Autore: nymphomaniac_, Fonte: RaccontiMilu

    ... sfogo della sua libidine e delle sue frustrazioni.
    
    In quel momento, sentii un suono molto familiare, un suono che io definirei “Acqua contro Acqua”. Stava facendo la pipì.
    
    Mi guardò e dissi:” Pensi che la mia figa si pulirà da sola? Forza, mettici olio di gomito. Anzi, di lingua!”.
    
    Dopo un po’ di repulsione iniziale, soppressa prontamente dalla padrona con una frustata e uno schiaffo, immersi le mie labbra nel suo liquido di scarto, assaporandone il gusto amaro e pungente. Lei rise soddisfatta :”Magari un giorno te la farò anche bere, ma non &egrave questo il giorno”.
    
    Mi fece rivestire e poi mi mise davanti un foglio :” Che cosa &egrave?”. Lei rispose subito:” Il contratto con cui suggelleremo la nostra “unione”. Te lo riassumo in breve: tu diventi il mio schiavo, mi obbedirai senza sbuffare e senza sbagliare, eseguirai ogni mio ordine, ed ogni mio volere o desiderio per te dovranno essere la priorità. Se un giorno mi sveglio storta e riterrò giusto frustarti lo farò, se vorrò pisciarti in faccia lo farò, se avrò il ciclo e ti chiederò di cambiarmi gli assorbenti lo farai. Ogni cosa la dovrai fare con la massima felicità e accondiscendenza. In cambio io ti offro un tetto sopra la testa, una stanza tutta per te, vestiti nuovi e una cifra pari a dieci volte quello che guadagnavi al mercato, ogni mese, direttamente sul tuo conto in banca. Inoltre la mattina sarai sempre libero, dovrai essere a disposizione tutti i pomeriggi e le sere a seconda delle mie esigenze e ...
    ... dei miei voleri. Potrai uscire il pomeriggio o la sera solo se io ti do il permesso. Che ne dici?”
    
    Risposi:” Hai una penna?”, mi arrivò un ceffone:” Si dice, Padrona non avrebbe gentilmente una penna da prestare al suo umile cane?”
    
    Ripetei quello che disse.
    
    Da quel giorno incominciò la mia vita da schiavo di lusso: una vita spesso dura e difficile: &egrave molto difficile soddisfare una donna, molto più difficile &egrave accontentare una padrona. La mia vita in quella gabbia d’oro, nell’olimpo di piacere della Padrona, in quel pregiato e costoso paradiso, stava per cominciare’
    
    Dopo la firma del contratto, la Padrona mi portò nella stanza che dà quel giorno sarebbe stata mia. Una bella camera, grande , ampia, luminosa, con un bel letto grande, un salottino e un bagno spazioso. Quella stanza era per quando non avrei dovuto servire la Padrona: se lei avesse necessitato la mia presenza durante la notte, avrei dormito nella sua stanza dentro la mia cuccia, costruita apposta per me in legno di quercia cesellato proveniente da Damasco.
    
    La Padrona, quando le servivo, pretendeva dormissi lì. Io ne ero felice, anche se era un po’ stretta mi accontentavo. Avevo anche la mia ciotola personale, nel caso in cui la Padrona decidesse di darmi da mangiare o bere.
    
    Negli ultimi tempi la padrona era diventata più vogliosa e porca del solito: spesso mi svegliava nel cuore della notte per farsi leccare la vagina, o per farsi fare un massaggio, o semplicemente farsi scopare i buchi. ...