1. I SUOI OCCHI SU DI ME


    Data: 15/10/2019, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Lesbo Autore: Fabio_Brigazzi, Fonte: RaccontiMilu

    ... simboleggiare le lettere anonime inviatomi dalle mie amiche. Chissà cosa avrebbe pensato Gianfranco se solo l’avesse vista, lui che ormai si era dimenticato pure di come ero fatta, figuriamoci delle mie fessure. Forse dovevo farla vedere al postino, lui l’avrebbe sicuramente apprezzata.
    
    Non appena Valentina ebbe terminato il capolavoro sul mio pube, Beatrice cominciò a spogliarsi. Sembrava un’ape Regina tra tanti piccoli fuchi o meglio, delle api operaie. I suoi gesti erano lenti e misurati come se stesse improvvisando uno spettacolo di burlesque e noi eravamo i suoi spettatori. Ero proprio curiosa di vedere la sua fica depilata e quello che celavano le sue mutandine, visto che la volta precedente si era ben guardata dal farsi vedere nuda.
    
    Due occhi neri come il carbone sbucarono così dal morbido tulle del suo perizoma, completi di ciglia, sopracciglia e con il disegno di uno sguardo così penetrante che bastava alzare gli occhi per ritrovarlo sul suo viso. Insomma, si era fatta tatuare sul pube ‘ e non con il banale henné ‘ una parte di sé.
    
    Curiosa avvicinai ...
    ... il viso al suo monte di Venere, ritrovandomi a quattr’occhi con il suo secondo volto e con la bocca quasi a contatto con le labbra carnose del suo sesso. Non sapevo cosa fare, se baciarle come aveva già fatto lei con me o se far finta di nulla e allontanarmi dopo aver dato un ultimo sguardo al suo bellissimo tattoo.
    
    Ci pensò lei a vincere la mia indecisione, prendendomi per i capelli e spingendo il mio viso tra le sue gambe. Le altre guardavano in silenzio mentre io stavo per essere iniziata a quella nuova esperienza. Stavolta non provai a gridare né a resistere ma mi lasciai dominare da quell’ape Regina che aveva posato i suoi occhi su di me: un fiore quasi appassito e circondato da erbacce ‘ pardon, di peli ‘ dimenticato dagli uomini e anche da me stessa. Lei, invece, aveva capito che poteva coglierlo e farlo nuovamente sbocciare, e grazie alle lettere mi aveva indicato la strada verso i suoi occhi. Occhi che adesso mi guardavano sorridenti e maliziosi da sotto il suo ombelico mentre la mia lingua si perdeva tra le sue labbra, gustando il nettare dell’ape Regina. 
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