1. I SUOI OCCHI SU DI ME


    Data: 15/10/2019, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Lesbo Autore: Fabio_Brigazzi, Fonte: RaccontiMilu

    Il carrello della spesa avanza cigolante facendo voltare tutte le persone al mio passaggio. Io che cerco di non apparire a causa del mio carattere schivo ed introverso, mi ritrovo così al centro dell’attenzione per colpa di due ruote rumorose e del menefreghismo di mio marito. Dovrò ancora una volta ricordare a Gianfranco di metterci dell’olio lubrificante o forse del grasso ma lui, come sempre, sembra non sentirci. E’ distante, pensa solo al suo lavoro e i miei problemi diventano una piccola zanzara fastidiosa che si insinua nelle sue preoccupazioni quotidiane. Da scacciare o da eliminare definitivamente dalla sua vita come tutti gli insetti dotati di pungiglione, api comprese.
    
    I filtri dei rubinetti del bagno da pulire, la lavastoviglie rotta ormai da tempo e la lampadina fulminata in corridoio sembrano non essere affari suoi. E’ come se non se ne accorgesse, oltre a non notare quasi più nulla di me: la mia nuova pettinatura o quel paio di scarpe comprate dopo infiniti passaggi davanti alla vetrina del negozio di calzature gestito dal signor Antonio. Lui si che nota tutto! Appoggiato allo stipite della porta d’ingresso del suo locale, si accorge persino dell’abbinamento tra abito e scarpe, sottolineandolo con complimenti gentili ma mai scortesi o fuori luogo. Insomma, un uomo di altri tempi o forse, a causa del suo lavoro, avvezzo ad osservare le donne e tutto quello che adorano, scarpe comprese.
    
    Non sono da meno Franco il macellaio e Piero, il ragazzo addetto al ...
    ... banco salumi del piccolo supermarket situato vicino casa nostra. Tutti hanno occhi per me e, con i loro modi garbati, mi fanno sentire forse più bella di quello che sono. Io che non uso trucchi, non curo l’aspetto delle mie sopracciglia e mi concedo come unico vezzo il cambio giornaliero delle scarpe, ovviamente abbinate a borsa e giubbotto o al giaccone pesante quando fa freddo. Anche se ormai l’accostamento dei colori lascia il tempo che trova: blu e marrone, verde e azzurro e tante altre coppie di tonalità un tempo vietate si sono così affacciate nel mondo della moda, osando quello che una volta era considerato un sacrilegio.
    
    Finalmente arrivo davanti al portone di casa ed entro nell’androne, dove mi aspetta il rituale del ritiro della posta dopo la spesa mattutina. Il postino passa solitamente verso le dieci e, pertanto, nel caso fosse arrivata la corrispondenza la troverei sicuramente nella buca delle lettere, con la speranza che non si tratti della ricevuta per ritirare una raccomandata, costringendomi così a rincorrerlo per la consegna. Tanto compie sempre lo stesso tragitto e, se non è trascorsa più di mezz’ora, lo posso tranquillamente aspettare alla fine della parallela alla mia strada. Anche lui, come tutti gli altri, è sempre gentile ed ossequioso nei miei riguardi, forse anche troppo. Ma tra arrossamenti e inibizioni, faccio finta di nulla e abbasso lo sguardo, come per evitare che il suo si vada a perdere tra l’azzurro dei miei occhi, visti da un osservatore ...
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