1. Sexchat


    Data: 09/10/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Bsx_930, Fonte: Annunci69

    ... guardava negli occhi.
    
    Diedi una piccola spinta e lui ricadde in avanti reggendosi allo schienale della poltrona.
    
    Gli aprì nuovamente il culo e cominciai a sbattergli il cazzo sul buchetto.
    
    Lui riprese a fissarmi sognante che il mio cazzo gli sfondasse il culo.
    
    Allungò un braccio verso di me e mi prese la testa portando il mio volto vicino al suo.
    
    Le nostre lingue si ritrovarono nuovamente, ancora e ancora.
    
    Lo misi a pecora sulla poltrona e passai il mio cazzo avanti e indietro sul suo culetto stretto.
    
    “Vuoi che ti scopa?”. Dissi.
    
    “Si”. Rispose lui con un suono prolungato mettendo il volto nella poltrona.
    
    Mi spostai da lui e presi il preservativo nei miei pantaloni.
    
    Lo indossai mentre lui mi guardava.
    
    Lo ribaciai e presi il lubrificante che era sul tavolino li vicino.
    
    Ne passai un po' sul cazzo e poggiai la cappella sul buco.
    
    La sua mano prese il cazzo e lo indirizzò meglio, per non farlo uscire.
    
    Entrai lento mentre dalla sua bocca uscivano lamenti e piccoli mugugni.
    
    “Oh cazzo”. Commentò buttando il volto ancora più in giù nello schienale morbido della poltrona.
    
    Dopo un minuto entravo e uscivo tranquillamente, mentre lui era ancora piegato a 90.
    
    Lo tirai a me e gli passai le mani sul petto baciandogli il collo.
    
    Continuavo i miei movimenti lenti e delicati in quel culetto che, a quanto pare, non ne prendeva tanti.
    
    Lui continuava a godere e lo esprimeva lasciandosi uscire ancora gemiti.
    
    Portò un braccio dietro la mia ...
    ... nuca e mi avvicinò al suo volto.
    
    Ci ribaciammo, la cosa piaceva ad entrambi.
    
    Presi a massaggiargli il cazzo e lui non i fermò.
    
    Io entravo e il suo cazzo saliva, uscivo e il suo cazzo scendeva. I miei movimenti erano coordinati e lui godeva come pochi.
    
    Poi cominciai a dare colpi più decisi e a lui sembrò non dispiacere.
    
    Ansimava, sentivo il suo respiro accelerare.
    
    Ci staccammo e lui si voltò verso di me prendendomi il volto tra le mani, mentre le mie gli accarezzavano la schiena.
    
    Si sistemò sul bracciolo della poltrona, abbastanza grande per farlo stare comodo.
    
    Gli alzai le gambe e rientrai in lui bruscamente.
    
    Urlò, ma non era di dolore, anzi, la cosa gli era piaciuta.
    
    Davo colpi decisi mentre lo tenevo per i polpacci sodi e allenati, le sue mani si toccavano il ventre, il cazzo e stuzzicavano i capezzoli mentre i suoi occhi erano fissi nei miei.
    
    Poi portò le mani sui miei fianchi e strinse.
    
    Sentì le sue dita entrarmi nella carne e stringermi ancor di più.
    
    “Oh Cristo si!”. Urlò mentre i miei colpi lo dondolavano avanti e indietro.
    
    Cominciai a dare colpi sodi e duri.
    
    Sentivo le palle sbattere contro il suo culo e vedevo i muscoli del suo addome contorcersi mentre cercava di rimanere al suo posto.
    
    Portò le mani dietro il mio collo e continuammo a guardarci.
    
    Ero sudato, lo sentivo. Sentivo le gocce scendere sulla mia schiena, sul mio petto, e lui, lui era uguale. I riccioli castani erano diventati neri e ricaduti da un lato.
    
    Mi ...