1. La voglia matta


    Data: 05/10/2019, Categorie: Trans Autore: LaTuaLei, Fonte: Annunci69

    La voglia matta
    
    Siamo ai preparativi del veglione di fine anno. Quest’anno con l’amico che mi frequenta in maniera fissa, diciamo il mio uomo, ci siamo organizzati per passare il veglione nello stesso locale. Ognuno con le rispettive famiglie. Lontani. Nessuno sa nulla. Lui al suo tavolo con i suoi. Lo vedo ad inizio serata accomodarsi con la truppa, i nostri tavoli sono distanti svariati metri. Anche io con tutto il seguito di amici e parenti.
    
    Veglione in un locale grande che ha organizzato, cenone, giochi e dancing. Locale informale nel quale ci si puo vestire un po come si vuole. Elegante, semielegante e sportivo. Età molto trasversale dal giovane all’anziano.
    
    Il mio amico veste, come al solito, in maniera impeccabile. Molto elegante.
    
    Così tutti al suo tavolo. Anche la moglie con vestito lungo nero. Donna piacente non più giovane. Gli anni sono stati impietosi su alcune parti del corpo che nonostante accorgimenti vari dimostrano l’età.
    
    Io sono vestito, al maschile (sob sob…..) in maniera che va tra l’elegante e lo sportivo. Non mi piace essere troppo incementato nel vestire. Preferisco abbigliamento morbido che permette movimento e respiro. Dato che non si sa mai cosa succederà, soprattutto visto che c’è il mio amico sotto i pantaloni ho indossato delle autoreggenti velate nere con silicone e merletto rosso (molto da troia), e perizoma ricamato rosso. Così rispettiamo la tradizione del rosso.
    
    Con il mio amico ci siamo organizzati ma senza pianificare ...
    ... nulla di concreto data l’alta pericolosità del seguito che ci portiamo, del locale e del momento legato all’ultimo dell’anno. Ci siamo detti vediamo. In caso improvvisiamo. Il locale lo conosce lui. Io non ci sono stato mai. Vedremo nel proseguo della serata. Mi riprometto di fare un giro per perlustrare il locale.
    
    La cena prosegue tranquilla tra schiamazzi dei tavoli che, giustamente, festeggiano allegramente, e portate di vario tipo, forse troppo abbondanti. Ogni tanto buttando l’occhio al lontano tavolo dell’amico lo scorgo chiacchierare con i commensali e sorridere. Occhio a mangiare, mi, gli dico, tra me e me. Ha già un pochina di pancia in eccesso e ben pronunciata che va a discapito dell’agilità e soprattutto della salute. Ogni tanto ci incrociamo velocemente con gli sguardi.
    
    Alla fine della prima parte della cena mi alzo per prendere un po di aria e fare il giro che mi ero ripromesso. Il locale è su due livelli. La parte sotto adibita prettamente alla ristorazione. Sopra ci sono altri tavolini dove persone mangiano e svariati salottini. Al centro una discreta pista da ballo sormontata da luci che al momento servono svariati bimbi che giocano e ballano con la musica soffusa che lo stereo suona.
    
    Cerco di guardare se ci sono posti in penombra nei quali scomparire pochi attimi. Al momento però a parte dei dietro colonna in ombra non vedo nulla di particolarmente adatto ad eventuali approcci di qualche tipo. Scendo. Anche i bagni del piano terra non mi sembrano ...
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