1. un amante che si chiama mamma


    Data: 03/10/2019, Categorie: Incesti Autore: giuliano, Fonte: RaccontiMilu

    ... privo d’ imperfezioni l’inguine ancora celato dalle bianche mutandine trasparenti dava una luce tutta particolare alla scena, sotto il leggero tessuto l’ombra leggera dei peli pubici eccitavano la mia fantasia facendomi provare sensazioni uniche, i miei polpastrelli si aprirono un varco sotto il delicato indumento insinuandosi fra la pelle e la trama degli slip, solcarono il ventre accarezzarono la morbida e dorata lanugine inguinale ero inebriato, ma quando pensavo di aver raggiunto il mio obiettivo le sue mani bloccarono le mie dita.
    
    La sua voce roca, diversa, dura e perentoria disse:
    
    ‘ Luca basta per dio…. tu sei pazzo’
    
    La guardai e al limite dell’eccitazione le dissi:
    
    ‘Mamma io ti voglio, e poi sii sincera piace anche a te….possedere il corpo di tuo figlio, farti penetrare da lui non ti eccita?.’
    
    Le sue parole, un misto di rabbia e di pianto trattenuto a stento furono:
    
    ‘Luca basta!!!!! nooooo!!! non voglio lasciami andare porcooo!!’
    
    Con uno scatto improvviso si libero del peso del mio corpo e scivolando su di un fianco si alzò e correndo si chiuse in camera sua.
    
    Per alcuni giorni non mi parlò ne cercò d’incontrarmi, vivevamo come due estranei, poi un pomeriggio al rientro dalla palestra ebbi un incidente con lo scooter e fui portato all’ospedale, quella fu l’occasione per rompere il ghiaccio e ritornare se non alla normalità ad un dialogo che con il passare dei giorni divenne meno difficoltoso e più spontaneo.
    
    Accadde un giorno di fine Febbraio ...
    ... lei entrò in camera mia e con la scusa di sapere come stavo si sedette ai bordi del letto, lasciai perdere la lettura del libro appena cominciato e con aria tranquilla e seria ricambiai la sua cortesia, il modo di conversare sebbene frammentato e poco scorrevole era un sintomo di ritorno alla normalità, esisteva la paura di aprirsi come avveniva in passato, l’ inquietudine di dire un qualcosa che potesse condizionare questi approcci iniziali era sempre presente.
    
    Ad una mia battuta sui miei amici la sua risata eliminò la patina che circondavano le nostre domande e le relative risposte aprendo uno spiraglio ad un eventuale riappacificazione voluta da entrambi ma per ovvi motivi non dichiarata.
    
    Con il passare delle settimane ritornammo ad uno standard quasi normale, ed arrivò anche il fatidico momento di riconsiderare quella famosa sera, con evidente imbarazzo da parte sua e altrettanta vergogna da parte mia, il dialogo inizialmente difficoltoso, con il passare del tempo divenne scorrevole ed anche interessante, riuscii a capire che quello che era successo aveva lasciato anche su lei una certa curiosità, seppure mitigata dal pudore e dalla vergogna la sua voglia di sapere di conoscere quello che io avevo provato mi lascio perplesso.
    
    Come tutti i sabati sera mia madre regolarmente lo passò con i suoi amici ma stranamente al ritorno l’auto di mia madre era guidata dalla sua amica Giulia, rimasi un poco sorpreso ma capii subito il perché…. la mia genitrice aveva alzato il ...
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