1. Personaggio innocente


    Data: 24/09/2019, Categorie: Sensazioni Sesso di Gruppo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Le era sembrato adeguato e pertinente accettare affabilmente la richiesta di quell’uomo dai capelli grigi, perché in fondo si era schiettamente domandata che cos’avrebbe avuto sinceramente da perdere, in quanto anche lui stava percorrendo in parte un tratto di vita affine a corrispondente alla sua. Non essendo libero, legato già alla stessa donna da troppi anni e da solo, evidentemente isolato e persino solitario nell’animo, concretamente nel pensiero e nel proponimento. Non aveva però né rifiutato né rinunciato a vivere, non si era negata sottraendosi alla passione, giacché aveva continuato a rincorrere i desideri, i corpi e il flemmatico e il lento passeggiare di femmine, però sempre troppo lussuriose e sensuali per lui. Persone che incontrava per caso o ben conosciute, che a un certo punto gli facevano scoppiare in corpo e sulla pelle strani pensieri, anche necessariamente legittimi, naturali e plausibili. Nelle notti in vecchi castelli deserti, incontri inventati lungo i percorsi più periferici delle più sporche metropolitane, panchine di parchi cittadini nel sole giallo autunnale all’ombra del suo miglior impermeabile, quasi degno d’accostarsi a un perfetto e rispettabile guardone.
    
    Lei aveva guardato in quegli occhi come faceva da sempre, aveva azzardato e tentato di capire fin dove potesse arrivare, così come un filo conduttore sottile che assegna dividendo un certo depurato e salubre bisogno di prevaricazione, dai sempre ermetici, indecifrabili e misteriosi buchi ...
    ... neri dove s’annida rifugiandosi quasi sempre l’animale che &egrave rintanato in ognuno di noi. Come sempre, invero, aveva avuto sensazioni contrastanti e discordanti, un misto d’eccitazione e di paura, qualche brivido e molti sussulto lungo i polsi e lungo la schiena, qualche lampo di razionalità nella sua mente sempre troppo complicata e senz’eccezione confusa.
    
    Lei non prendeva mai posizioni troppo precise, perché non era così, alla fine lasciava sempre decidere gli altri, quelli che le dimostravano esprimendole un minimo, medio o grande interesse e sapevano cogliere qualche scheggia superficiale o più intima della sua inquietudine. Quelli che facevano leva su qualche suo bisogno infantile e primario, come un braccio di maschio sulla spalla, una voce sicura che sapeva ordinare e predisporre, occhi che esprimevano desiderio, una massa di muscoli, preferibilmente coperti di peli per poter accarezzare il suo corpo di piccola femmina in attesa e nella speranza d’un principe azzurro. Vestirsi di nero non era stato poi così difficile, per il fatto che quel colore le piaceva, era essenziale, giacché per lei risultava più puro del bianco e poi le faceva sentire addosso un pizzico in più di quella sensualità che aveva sempre un gran bisogno di diffondere e di spargere in giro. Come una maledizione, un destino segnato, sedurre sempre, farsi prendere e usare, goderne, alla maniera d’un viaggio all’interno di quella parte di sé forse un po’ inesplorata e sconosciuta, oggetto e materia ...
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