1. Signor giudice


    Data: 24/09/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: ennese80, Fonte: Annunci69

    ... come sempre, ho sempre avuto autocontrollo nonostante questi sentimenti.
    
    Lui non dormiva, era sveglio, morbidamente rilassato direi.
    
    Era bello sorreggerlo, era bello sentire il suo calore e quel braccio che mi cingeva mentre si sosteneva.
    
    Lo feci sedere sul letto, su quel letto matrimoniale che avremmo diviso quella notte, come tante altre.
    
    Gli tolsi le scarpe e le calze e nel mentre lo guardavo in viso. Non le so dire quanto fosse bello, ma lo vede anche oggi in quest’aula che è splendido. Gli slacciai la cintura e gli sfilai i pantaloni. I suoi boxer scuri evidenziavano il suo pacco, mezza erezione forse pensava ancora alla ragazza della discoteca, una macchia bianca era il segno del suo orgasmo avuto con lei, non si era pulito bene dopo essersi sfilato il preservativo.
    
    Gli tolsi la camicia ed i suoi pettorali si mostrarono ai miei occhi. Li accarezzai distrattamente, come se non fosse quello l’obiettivo ma solo sostenerlo. I muscoli erano duri, i peletti accorciati pizzicavano piacevolmente la mia pelle.
    
    Lo feci distendere e si girò subito sul fianco. Mi distesi dal lato opposto del letto, guardai il suo culo messo in risalto dal leggero tessuto elasticizzato dei boxer.
    
    Le sue natiche sode tenevano tesa la stoffa, risaltavamo meravigliose. Il mio cazzo si svegliò e poi fu tutto un attimo. Dieci anni di sentimenti repressi, di desideri inespressi presero il sopravvento.
    
    Lo girai delicatamente a pancia in giù, non oppose resistenza. Non disse nulla e ...
    ... non si oppose nemmeno quando gli sfilai i boxer e piazzai un cuscino sotto la sua pancia. Non dormiva però, non penso dormisse, non completamente magari.
    
    Il suo meraviglioso culo era davanti ai miei occhi adesso. Accarezzai le sue natiche leggermente pelose, erano meravigliose.
    
    Allargai le natiche e misi in mostra il suo buchino. Mi tuffai con la lingua e leccai con piacere quel dolce prelibato, desiderato. Lui gemeva, godeva nel sonno, forse non dormiva, non lo so.
    
    Con l’indice poi gli sfiorai quella rosellina, entrò subito, eccezionalmente elastico per essee vergine. Lo mossi su e giù, dentro e fuori, poi le dita divennero due.
    
    Allargai le sue natiche ed il suo buchino, più dilatato di prima, mi chiamava voglioso. Mi sputai sulla mano e lubrificai il mio cazzo, poggiai la cappella e scivolai in lui, lo forzavo senza metterci forza. Disteso su di lui, il mio membro si muoveva in lui, gli ho strappato anche un bacio in quel dormiveglia, gli ho strappato anche un bacio prima di lasciargli il mio sperma dentro.
    
    Poi la stanchezza vinse, il rilassamento che segue all’orgasmo prese il sopravvento.
    
    Mi dica signor Giudice quanto grave è la mia colpa, quanta colpa ha l’amore che mi porto dentro. Mi dica signor Giudice se è giusto che sia qui, se devo subire una punizione.
    
    Mi dica signor Giudice perché mi trovo qui, accusato di violenza quando il mattino dopo mi sono svegliato con delle labbra che si muovevano sul mio membro. Non ho parlato in quel momento, non ho ...