1. L’arroganza paga


    Data: 28/11/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sensazioni Autore: claudia12, Fonte: RaccontiMilu

    ... averci perso completamente la credibilità? Dopo che tutti i miei colleghi mi avevano finalmente vista smerdata come desideravano da mesi? Davvero, nemmeno oggi lo so spiegare. Sta di fatto che pronunciai quella patetica frase e che la coppia perfetta Filippo&Stefano non sapeva più che dio ringraziare per la sua fortuna.
    
    Il mio capo, invece, alzò un sopracciglio e, secco, mi fece “si sbottoni la camicia.”. Io sinceramente non so cosa mi aspettassi, ma ero impreparata ad una cosa del genere. Lo guardai basita e mi rifiutai tutta indignata. Lui, sempre senza scomporsi, mi indicò semplicemente la porta.
    
    Mi alzai, con le gambe molli. Arrivai fino alla porta. Mi mancava pochissimo per uscire e salvare un minimo la situazione. E invece, con il braccio teso verso la maniglia, mi bloccai. Che cretina.
    
    Rimasi lì qualche secondo, immobile. Sentivo le risate soffocate dei miei colleghi e lo sguardo fisso del mio capo puntato sulla schiena. Era al limite della pazienza, e sbottò “o se ne va, o ubbidisce alla mia richiesta. A differenza sua, qui c’&egrave gente che ha ancora un lavoro e poco tempo da perdere.”.
    
    Fu una frecciata che mi percorse le ossa. Mi veniva da vomitare per la vergogna, eppure mi girai. Con lo sguardo fisso sulle mie scarpe mi avvicinai e, tentando di ignorare gli occhi estasiati di pinco panco e panco pinco per l’umiliazione a cui stavo per sottopormi, mi slacciai la camicetta fino al punto in cui entrava nella gonna attillata a vita alta, rivelando un ...
    ... reggiseno bianco, in pizzo semplicissimo.
    
    I tre uomini nella stanza si misero più comodi, in silenzio per qualche attimo. Poi il mio capo mi intimò “abbassa il reggiseno.”. Io ebbi un moto di terrore. Lo stavo facendo veramente. Mi guardai intorno. Errore: Filippo e Stefano avevano l’aria di due bambini la mattina di Natale. Non era tanto il fatto di vedermi nuda che li stava esaltando, erano entrambi decisamente attraenti e non avevano problemi con le donne. Io ero piuttosto bella, ma non credo che mi avessero mai desiderata più di tanto, l’astio aveva sempre prevalso. No, loro erano felici come non mai di vedermi in una situazione che mi provocava una vergogna indescrivibile, e questa consapevolezza non mi aiutava.
    
    Eppure, respirai a fondo e ubbidii, abbassando le coppe del reggiseno e facendo spuntare fuori i seni. Di nuovo silenzio, io con lo sguardo a terra e le braccia lungo i fianchi mentre loro si godevano tranquillamente la scena. Adesso non sembravano più aver fretta di lavorare.
    
    Poi il mio capo si alzò, scostandosi leggermente dalla scrivania. Mi fissò dritto negli occhi, compiaciuto di quello che mi stava facendo. Per un attimo mi passò per la mente l’idea che anche a lui probabilmente non ero mai piaciuta, e il pensiero mi fece rabbrividire di nuovo: significava che anche lui non vedeva l’ora di umiliarmi. Persa in queste inquietanti riflessioni sentii la sua voce che mi intimava di piegarmi a novanta sulla sua scrivania. Ecco la conferma.
    
    Sempre senza ...