1. Le avventure di Carlo – 7o capitolo – Treno per Innsbruck di notte


    Data: 03/09/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: hellothere83, Fonte: RaccontiMilu

    ... loro. Non capivo cosa c’era di tanto divertente. ‘ciao’ risposi. ‘Tu succhi cazzi?’ mi chiese, e i suoi amici risero di nuovo. Io non ero poi così spiazzato, avevo capito che erano un pò ubriachi e che avrebbero fatto qualche battuta stupida. ‘No’ risposi. Lui prese posto accanto a me. ‘Perch&egrave no?’ mi chiese quasi stupito. ‘Perch&egrave di no!’ risposi visibilmente imbarazzato. ‘No buona risposta’ disse. ‘Perch&egrave non mi piace’ risposi io. ‘Ah vedi tu già succhiato cazzo allora’ Dissi di no. Dentro di me iniziai ad agitarmi. Avrei dovuto seguire la ragazza invece di rimanere li come un coniglio. ‘No, non ho mai fatto niente del genere’ dissi con voce seccata senza guardagli negli occhi. ‘Tu già fatto, se no come fai a dire no piace se non provato.’ Non lo avesse mai detto. Era proprio il mio motto. Ma in fondo anche il mio motto aveva dei limiti. Non avevo nemmeno provato a saltare da un ponte ma sapevo che non mi sarebbe piaciuto. Il ragazzo mi prese la mano e se la appoggio sul suo pacco. Anche attraverso i pantaloni era immenso. Provai a togliermi dalla sua presa, ma la sua mano stringeva forte. Lo guarai negli occhi giallastri. Un sorriso si disegnò sul suo viso. Ero combattuto, non volevo ma d’altro canto il mio motto era proprio quello. Avrei dovuto provare per poter dire che non mi piaceva. Senza accorgermene stavo già palpando il suo pene attraverso i jeans. Lui aveva già mollato la presa ma la mia mano era rimasta lì. Si sbottonò e il suo gigantesco pene ...
    ... nero saltò fuori dalle mutande molleggiando. Mi guardò con sguardo amichevole dicendo ‘Tu no vuoi provare? Puoi andare! Io no piace obbligare!’
    
    Ero tentato di alzarmi e andare via. Ma la curiosità ebbe la meglio, senza accorgermene allungai la mano e presi il suo pene scappellandolo. Era come se qualcuno mi stesse muovendo. La cappella rosa luccicava sotto la luce fioca dei neon. Era duro come il sasso e sentivo come le vene pulsavano nel mio palmo. La pelle nera era morbida ed elastica. Si alzo e si mise di fronte a me. Io non mollavo, ormai lo avevo agguantato. Mi appoggio la mano sulla nuca, delicatamente spingendomi la testa verso il suo pene. Io non feci nessuna resistenza, aprii la bocca e incominciao a succhiare. Mi riempiva la bocca completamente. Il ragazzo grugniva dal piacere. Io succhiavo ad occhi chiusi il sapore salato e amarognolo di pipì mi inondava la bocca. Il prepuzio e la pelle avevano una consistenza morbida e vellutata che contrastava quella del glande che era liscio e sodo. Quando riaprii gli occhi vidi anche gli altri tre intorno a me col cazzo in mano che si segavano. Ormai, uno in più o uno in meno, mi dissi e allungai la mano per prenderne uno e masturbarlo. Il ragazzo che stavo pompando si rivolse ad uno di loro dicendogli qualcosa nella loro lingua. Il ragazzo smise di segarsi rimise il cazzo nei pantaloni e andò verso la porta dello scompartimento. Penso gli abbia detto di fare il palo. Il posto era ideale. Poteva entrare qualcuno solo da un ...